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Scenari

Asca in Sicilia, capitolo chiuso. I laboratori ora passano all’Irvos

30 Agosto 2013
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E l'Istituto Vite e Olio diventerà Irvais e abbraccerà tutto l'agroalimentare e il comparto ittico

Capitolo chiuso per l'Asca, l'Agenzia per la sicurezza e il controllo alimentare che la Regione Siciliana creò alcuni anni fa ad Ispica per monitorare le produzioni agrolimentari dal punto di vista sanitario e scientifico.

Da oggi, con un contratto di comodato, tutte le apparecchiature, duemila e 500 metri quadri di locali con strumenti costosi e sofisticati, passano all'Istituto della Vite e dell'Olio. Si potranno così offrire subito i suoi servizi di analisi e certificazioni per tutti i produttori di vino e di olio del sud est della Sicilia. A lavorare in quella che fu l'Asca ormai chiusa da tre anni due chimici. Ma nei progetti del commissario straordinario dell'Irvos Giorgio Calabrese, c'è soprattutto l'idea di postenziare la struttura e se l'attività funzionerà potranno trovare lavoro in un futuro non troppo lontano fino a otto-dieci tra biologi, microbiologi, biochimici e chimici.  Eh sì, perchè con gli strumenti dell'ex Asca si potrà fare un lavoro di prevenzione e di controllo su vastissima scala, per esempio anche scoprire se un prodotto contiene Ogm, e attualmente in Italia i laboratori del genere si contano sulle dita di una mano. Servizi aperti ai privati, a pagamento naturalmente. 

L'acquisizione dell'Asca porta a una riorganizzazione dei laboratori dell'Irvos. Otre a Noto chiude anche il laboratorio di Alcamo. E Ispica affiancherà Palermo, Marsala e Milazzo. Inoltre Calabrese ha anche siglato due accordi. Uno con l'Istituto Zooprofilattico per una sinergia sui controlli degli alimenti dal punto di vista sanitario; l'altro con il Consorzio Coribia commissariato e affidato al docente universitario Giacomo Dugo con il quale lavorare per la valorizzazione dei prodotti alimentari. Per Calabrese “il passaggio dell'Asca all'Irvos consente di avere strutture all'avanguardia che consolidano il ruolo dell'Istituto Vite e Olio”. Che in futuro, nei piani dell'assessore regionale Dario Cartabellotta, dovrà diventare Irvais, ovvero Istituto regionale del vino e dell'agroalimentare ittico siciliano. Ovvero un ente che amplierà le sue competenze sui prodotti dell'agricoltura e del mare creando un'unica agenzia che parte dalla ricerca per finire alla promozione, ai controlli e alla sicurezza. Un scenario già contenuto nel disegno di legge più complessivo sull'idea del Born in Sicily. In quest'ottica è già all'esame della giunta del governo siciliano la proposta di sdoppiare l'area tecnico scientifica dell'Irvos in due ambiti, quello dei laboratori e quindi della ricerca vera e propria e quella delle varie certificazioni ormai indispensabili e crescenti per poter apporre i vari marchi Doc e Dop ai prodotti agroalimentari.

Francesca Landolina