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Scenari

Bagheria e Aspra, “si punti sul settore ittico e conserviero”. L’appello degli esperti

29 Settembre 2020
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Nuove opportunità per il settore ittico conserviero di Bagheria ed Aspra, in provincia di Palermo.

Un territorio che conta circa 57 imprese che operano nel settore della pesca, della conservazione e della trasformazione del pescato (una delle quali registra un fatturato di circa 40 milioni di euro), con circa mille dipendenti totali. C’è un know-how, quello della conservazione e della trasformazione del pescato, che può diventare un punto fermo da cui ripartire per lo sviluppo del comparto della pesca locale per le piccole e medie imprese. Questo il tema al centro dell’evento “Baaria Fish”, che ha messo insieme la riscoperta del territorio bagherese, la cultura del mare e l’innovazione delle aziende di trasformazione del pesce, lo scorso fine settimana nel territorio di Bagheria, in provincia di Palermo.

“Negli ultimi 10 anni non è cresciuto il numero di aziende ittico-conserviere nel territorio bagherese, ma è cresciuto il valore della produzione sul mercato – ha affermato Stefano Fricano, ricercatore di economia applicata al Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statiche dell’Università di Palermo – La produzione italiana, dal 2008, è cresciuta in valore, in media, ad un ritmo di circa 5% annuo mentre in Sicilia di circa la metà (+2,75% annuo). Dall’analisi del settore emerge una difficoltà delle imprese a mantenere elevati livelli di competitività e una necessità di innovare che è fondamentale per il futuro. L’analisi scientifica svolta ha evidenziato il ruolo fondamentale delle certificazioni di qualità nel settore della trasformazione dei prodotti ittici e delle possibilità di ampliarne gli effetti positivi collegando le certificazioni a percorsi di valorizzazione di materie prime locali e a campagne di comunicazioni efficaci”. L’utilizzo delle materie prime locali destinate alla trasformazione e alla commercializzazione da parte delle aziende è pari solo al 20 per cento. Il resto della materia prima arriva dall’Adriatico, dall’Atlantico, dalla Spagna. “La Sicilia potrebbe investire di più e contribuire ad accrescere il valore della produzione valorizzando, attraverso adeguate campagne di marketing, le specie minori che oggi non trovano sbocco sul mercato”.

La due giorni – organizzata dalla BM s.r.l, impresa del marketing della pesca e del turismo e capofila del progetto di valorizzazione e promozione, in collaborazione con il Comune di Bagheria e promossa dall’Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, Dipartimento della Pesca Mediterranea – ha messo in luce la cultura e le tradizioni dei borghi marinari e il ruolo fondamentale delle aziende che operano nel comparto della conservazione e della trasformazione del pescato locale, attraverso le voci dei pescatori del territorio, ma anche attraverso la visita presso il Museo dell’acciuga di Aspra della famiglia Balistreri e alcuni momenti di riflessione emersi durante un dibattito a cui hanno partecipato Giuseppe Biundo della B.M. srl, Antonio Lo Coco, titolare della Blu Ocean società cooperativa, e Pino Occhipinti, rappresentante di Legacoop agroalimetare Sicilia, partner dell’evento.

Baaria Fish è stato anche l’occasione per promuovere gli aspetti culturali e le tradizioni, con la visita al Museo dell’Acciuga di Aspra, che testimonia la lunga esperienza dei pescatori di Aspra nell’arte della salatura e della conservazione. Non sono mancate le degustazioni con il pesce fresco e con i prodotti di Blu Ocean, utilizzati dallo chef Salvo Lipari del ristorante Hostaria Aries – saperi e sapori, gli assaggi dello sfincione bagherese con le acciuge dell’Antico Forno Valenti 1887 e le degustazioni di pesce al Pesce Brillo, un locale marinaro aperto da circa due mesi da Max Insigna, ristoratore, e Salvo Sardina, pescatore di Aspra. In degustazione il gambero di Aspra, le alici, le acciughe e il tonno conservati e confezionati dall’azienda Giuseppe Sardina.

C.d.G.