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Scenari

Carlo Cambi: ecco le ragioni della mia candidatura

07 Giugno 2012

Sulla possibilità di una duplice presidenza nel Movimento Nazionale Turismo del Vino che a pochi giorni dalla riunione indetta per la nuova nomina, avrebbe portato ad una modifica dello statuto, interviene Carlo Cambi, firma autorevole del giornalismo enogastronomico, il candidato promosso come “presidente tecnico”.

Spiega al nostro giornale le motivazioni che stanno dietro alle preferenze sostenute dai rappresentanti di alcuni distaccamenti regionali dell’associazione.
 
“Ecco come sono andate le cose. Mi avevano offerto la candidatura perché vi era l’idea di innovare il programma operativo e di iniziative del Movimento. La ragione stava nel disporre della mia competenza tecnica nel marketing territoriale ed enogastronomico per avviare una fase di rilancio, che andasse oltre le canoniche iniziative di successo promosse dall’associazione”, spiega Cambi.

Una proposta che il giornalista aveva accettato, come racconta, a due condizioni. “Sono stato chiaro sin dall’inizio. Avrei volentieri assunto questo compito ma solo se vi fosse stata l’unanimità in sede di collegio e se non vi fosse stato un candidato produttore alla presidenza”. In quella fase, precisa il giornalista, non sembrava infatti emergere  alcuna preferenza su un vignaiolo”. Quando, in un secondo momento sarebbe poi spuntato come papabile successore dell’attuale presidente Chiara Lungarotti il nome di Daniela Mastroberardino, vicepresidente in carica del Nazionale, Cambi avrebbe espresso la volontà di rinunciare alla candidatura. “E’ giusto, secondo quanto sancisce lo statuto, che ad essere presidente sia un produttore. Io mi ritiro e son ben contento di farlo. Lo credo più consono. Qualora il Movimento ritenga opportuno di avvalersi della mia consulenza sarò lieto di prestarmi come collaboratore”.

Il progetto di rinnovamento che spiegherebbe la candidatura di Cambi consiste, come racconta lui stesso, nella creazione di strutture, reti, centri studi che costituiscano un progetto di rappresentanza più fitto dei territori del vino.