Danni superiori a 200 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il disastro causato dal terremoto al settore agroalimentare delle regioni colpite: Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
“Oggi il Consiglio dei Ministri ha preso un primo provvedimento dichiarando lo stato di emergenza per i territori colpiti dal sisma. Il Ministero è al lavoro per completare al più presto il monitoraggio, premessa per consentire alla aziende di riprendere celermente la loro attività produttiva”, ha così commentato i primi risultati del rilevamento il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania. Nella giornata del 21 maggio è stato infatti attivato a tale scopo un coordinamento con gli uffici degli Assessorati all’agricoltura nonché con i soggetti Associativi e Consortili del territorio.
Il sisma del 20 maggio ha coinvolto il territorio di 4 provincie (Ferrara, Modena, Mantova, Rovigo). Nei comuni interessati con danni strutturali, circa 50 comuni, operano oltre 10.000 aziende agricole, di cui poco meno di 1.000 allevamenti, e alcune centinaia di strutture di trasformazione, lavorazione e magazzinaggio di prodotti agroalimentari. La superficie agricola interessata è di oltre 250.000 ettari.
Ecco la qualificazione dei danni dichiarata oggi al Ministero.
Con le prime stime si sono identificate anche differenti tipologie di danni:
Danni a prodotti non durevoli con perdita di valore totale o parziale.
A questo riguardo il danno maggiore riguarda i magazzini di conservazione dei formaggi Dop Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Sono stati censiti 13 magazzini colpiti con il crollo a terra delle scalere e quindi di tutto il formaggio. Altri danni rilevanti riguardano perdite di prodotto in strutture di lavorazione e trasformazione (acetaie, cantine, caseifici) nonché in aziende agricole a seguito di crolli di stalle e magazzini.
Vi sono poi i danni alle strutture ed alle attrezzature durevoli, ed a questo riguardo vengono segnalati:
strutture di aziende agricole: diverse decine di crolli ed inagibilità totale di abitazioni agricole, capannoni, stalle, magazzini, nonché centinaia di casi di danni strutturali la cui gravità dovrà essere valutata;
altre strutture agroalimentari: diverse decine di strutture (sia magazzini formaggio di cui al punto precedente nonché acetaie, cantine, caseifici e magazzini frigoriferi) hanno subito danni strutturali agli edifici e alle strutture e macchinari interni.
C.d.G.
