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Scenari

Emergenza coronavirus, crollo dell’acquisto di pesce: calo di oltre il 40 per cento

12 Marzo 2020
pescatori pescatori

Il coronavirus rischia di fermare la pesca perchè l’offerta c’è ma manca la domanda.

I pescherecci fino ad oggi sono andati tutti in mare e gli impianti di acquacoltura sono rimasti aperti, ma il mercato non chiede registrando un calo di oltre il 40%. A pesare è la flessione delle richieste della ristorazione e dell’accoglienza turistica; gli italiani, infatti, mangiano meno fuori casa e sul fronte dei consumi domestici, quando acquistano si orientano al momento su prodotti a lunga scadenza. È la fotografia scattata per l’Ansa dalla Fedagripesca-Confcooperative sulle ricadute economiche del Convid-19 sui consumi ittici regione per regione. Nel Lazio, ad Anzio oggi le barche sono rimaste in porto e nei prossimi giorni la stessa cosa potrebbe accadere a Fiumicino e Civitavecchia. In Emilia-Romagna, per le vongole veraci, destinate per circa il 70% alla ristorazione, si registra un calo di oltre il 30% di richieste, mancando gli ordini dei ristoratori, soprattutto lombardi e veneti. In Veneto, fino a qualche giorno fa il problema era legato principalmente all’export. Pesce azzurro, lupini e vongole veraci, venduti anche oltre confine, facevano registrare un calo del 20%, complice una concorrenza spesso sleale di altri produttori europei.

Da ieri, però, tutto è cambiato, fa sapere Fedagripesca. I frigoriferi dei pescatori sono pieni perché molto prodotto rimane invenduto e già questa notte alcune imbarcazioni del chioggiotto sono rientrati prima dalla battuta di pesca, per evitare almeno di sprecare gasolio visto che non c’è mercato. In Campania la contrazione era minima fino a qualche giorno fa (-10%), ma oggi si segnalano guadagni in picchiata con perdite di meno 70%-80%. In Liguria, calo del 40-50% della Gdo, dove a pesare è soprattutto la minor domanda proveniente da Lombardia, Piemonte, Vento e Emilia-Romagna. Più contenuto il calo per il mercato locale destinato al consumo domestico o alla ristorazione locale. Mitilicoltori fermi dalla Puglia al medio Adriatico per assenza di richieste. E in diverse marinerie c’è chi chiede di anticipare il fermo pesca.

C.d.G.