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Scenari

I vini macchiano i denti: ecco i cibi alleati per mantenere il bianco naturale

04 Novembre 2021
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E’ vero che i vini macchiano i denti, ma è anche vero che sulla tavola si trovano amici che riescono ad attutire un poco questo effetto.

E sono il latte, i formaggi duri, la frutta in particolare mele e ananas, verdure come broccoli, carote, sedano e quelle croccanti. Insomma, in cucina c’è qualche “nemico” ma, anche, molti amici che aiutano ad avere una dentatura splendente. Andiamo per ordine, facendoci accompagnare da un esperto che ci può consigliare come avere una dentatura splendente che è simbolo sia di giovinezza sia di salute; e, sì, perché l’alimentazione è parte del nostro benessere. La guida che abbiamo scelto è Stefano Scavia, docente universitario di chirurgia orale rigenerativa, esperto in parodontologia e fondatore della Mida (Minimal Invasive Dental Academy), presso la clinica di eccellenza odontoiatrica – Odontoaesthetics di Milano 3. Il nostro esperto parte dalle notizie diciamo negative e, cioè, dagli alimenti che danneggiano il colore dello smalto che “è influenzato dalla assunzione di diversi alimenti: the, caffè e vini rossi per la presenza di tannini; salsa di soya, curry, aceto balsamico, frutti di bosco, barbabietole, liquirizia e cioccolato per la loro colorazione intensa che penetra e macchia lo smalto. Tra i peggiori nemici del bianco dei denti ci sono anche alimenti e bevande a ph acido, in quanto, oltre a favorire la sensibilità dentale, assottigliano lo smalto ed espongono il giallo della dentina: agrumi, Coca Cola, aceto e bevande energizzanti”. E, poi “il fumo di sigaretta è da evitare indipendentemente dallo sbiancamento perché è la prima causa di ingiallimento dei denti”.

“Beh, per non privarmi di vino, di caffè e di altri alimenti nemici che compromettono lo splendore dei denti, si può sempre ricorrere ad una seduta di sbiancamento” che, però, prevede molte restrizioni alimentari, almeno i primi giorni, per non intaccarne il risultato. A questo punto arriva in aiuto Scavia che spiega: “Grazie alla presenza di prodotti di ultima generazione dotati di esclusivi cromofori ed a particolari attivatori stimolati da raggi a luce fredda, lo sbiancante agisce sui denti in pochi secondi, assicurando un trattamento non aggressivo, confortevole, più rapido, efficace e profondo, senza alcun problema di estrema disidratazione dello smalto, che causava porosità e sensibilità. Si tratta di un trattamento cosmetico mini-invasivo, in cui il paziente può tornare immediatamente al proprio stile di vita quotidiano”. Poi, aggiunge: “C’è un minerale utilissimo nel mantenimento di un sorriso bello e sano: il fluoro. Ne consiglio l’utilizzo topico già allo spuntare dei primi dentini attraverso un dentifricio fluorato che contenga almeno mille parti per milione di fluoro. Dai 6 anni è molto utile per adulti e bambini effettuare la fluorazione topica professionale: una volta all’anno, abbinata all’igiene orale, attraverso 5 minuti di applicazione di morbide mascherine contenenti gradevoli gel fluorati. Vi sono poi le vernici fluorate a concentrazione di 22.600 parti per milione, applicate dal dentista sui molari per il sigillo dei solchi, affinché siamo protetti dall’aggressione della carie”.

Ma l’esperto di chirurgia orale rigenerativa e parodontologia ha pure altri consigli da dare per salvaguardare il biancore dei denti, partendo dalla prima regola che è quella di masticare a lungo e lentamente per favorire la produzione di saliva, utile ad abbassare il livello di acidità in bocca; senza dimenticare cibi amici dei nostri denti come “latte, formaggi duri e mele (ricche di acido malico) in quanto favoriscono la produzione di saliva; ananas, contenente un particolare enzima detto bromelina che ha proprietà sbiancanti; broccoli, carote, cetrioli e sedano, verdure croccanti, fibrose e ricche di ferro che protegge lo smalto dei denti; mandorle contenenti calcio, fosforo, potassio, magnesio e zinco, che favoriscono la rimineralizzazione dello smalto; uvetta ricca di sostanze in grado di aggredire i batteri che causano la carie; funghi Shiitake che contengono il polisaccaride lentinan che aiuta il benessere delle gengive”. Invece, per gli amanti del vino non vi è molta differenza tra rossi, rosati, bianchi, fermi o mossi, tutti i vini macchiano i denti. Dice Scavia: “La motivazione risiede nell’acidità del vino dovuta alla fermentazione e invecchiamento. Invece i tannini, polifenoli noti per scurire i denti, sono contenuti nelle bucce, raspi e vinaccioli dei grappoli d’uva rossa e sono anche rilasciati dalle botti in legno in cui il vino viene fatto fermentare. Si trovano in maggior quantità nelle varietà di vini Nebbiolo, Sagrantino e Aglianico”.