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Pubblicato in Scenari il 24 Agosto2020

Da una prima stima, riscontrata dai tecnici del Consorzio tutela vini Valpolicella e dagli enti regionali preposti, il violento nubifragio che si è abbattuto ieri anche sulle terre dell’Amarone ha causato danni pesanti su un’area di circa 400 ettari, che equivalgono a quasi il 5% della superficie vitata complessiva della denominazione (8.300 ettari).

In particolare, San Pietro in Cariano e Verona sono risultati i 2 comuni (su 19) significativamente danneggiati in termini di resa. Secondo il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini: “Stiamo collaborando con gli enti preposti anche per quantificare la perdita economica, l’area interessata è per fortuna circoscritta ma allo stesso tempo violentemente danneggiata in vigna e anche a livello ambientale, come ha potuto riscontrare anche il governatore Luca Zaia, che ringraziamo per sostegno e presenza”. 

Danni anche per il Lambrusco
Dai vigneti di Lambrusco Salamino con i grappoli che sono stati violentemente sbattuti a terra alle pere Abate nel Modenese che si fregiano del marchio Dop dell’Unione Europea fino ai pregiati kiwi di Verona dove fortunatamente sono stati solo sfiorati i vigneti della Valpolicella in cui, da una prima stima, risulta colpito un areale di appena il 3% dei vigneti a denominazione. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della devastante ondata di maltempo che ha investito le regioni del nord dall’Emilia Romagna al Veneto con milioni di euro di danni nelle campagne dove si contano alberi da frutta divelti, filari di vite abbattuti, serre e raccolti distrutti e stalle allagate dal violento nubifragio. L’ultima perturbazione con vento forte, precipitazioni violenti e grandine dalle dimensioni anomale ha colpito a macchia di leopardo nelle campagne dove in molte aziende agricole è andato perduto un intero anno di lavoro ma si contano anche pesanti danni strutturali. Le reti antigrandine poste a protezione della frutta pronta per la raccolta – precisa la Coldiretti - sono state devastate dalla furia del clima che non ha risparmiato neppure i grappoli di uva prossimi alla vendemmia. Sott’acqua sono finite intere coltivazioni di ortaggi e soia ma anche frutteti di mele e pere con allagamenti di ricoveri e stalle.

Luca Zaia: "Una tragedia". E proclama lo stato di crisi
"È stata una tragedia, Verona deve essere aiutata. La città ne esce devastata, con una ventina di vie distrutte, quasi 500 alberi abbattuti, me poi c'è anche il resto del territorio Veronese, a partire dalla Valpolicella che con i suoi vini, il suo Amarone, è un biglietto da visita del made in Italy nel mondo. Anche lì ci sono danni importanti a pochi giorni dall'inizio della Vendemmia", ha iniziato subito dalla conta dei danni il presidente del Veneto, Luca Zaia, visitando questa mattina le zone più colpite della città accompagnato dal sindaco Federico Sboarina e dal vice Luca Zanotto, assieme agli assessori regionali alla Protezione Civile, Giampaolo Bottacin, ed alle infrastrutture, Elisa De Berti. "Ora siamo qui per rimboccarci le maniche e fare quello che serve. Per questo già ieri sera ho firmato lo stato di crisi per la calamità che ha colpito Verona - ha ricordato Zaia -. Ho visto persone con le lacrime agli occhi, con mezzo metro d'acqua nei negozi e nelle abitazioni. Non è la prima volta che succede in Veneto e la conta dei danni deve essere fatta bene. È stata colpita tutta la Regione, da Padova a Vicenza, ma Verona ha subito una vera devastazione. Mi auguro che il Governo intervenga subito".

C.d.G.

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