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Scenari

In Irlanda sì all’etichetta con le avvertenze sanitarie sull’alcol. “Un paradosso”

11 Gennaio 2023
Lamberto Frescobaldi e Micaela Pallini Lamberto Frescobaldi e Micaela Pallini

L’Irlanda potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.

La norma è stata notificata a giugno da Dublino a Bruxelles, che – con il periodo di moratoria che è scaduto a fine dicembre 2022 – ha confermato che le autorità nazionali possono adottare la legge. Il via libera arriva nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati dell’Unione europea, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici nell’ambito del piano per battere il cancro. Con la decisione di Bruxelles l’esempio irlandese potrebbe essere seguito da altri Paesi. Per Dublino, il forte consumo di alcolici è un’emergenza sanitaria nazionale e giustifica etichette che dovranno contenere: un avvertimento sui danni del consumo di alcol, un monito sul suo legame diretto con tumori mortali, la quantità di alcol in grammi (invece che in percentuale), le calorie, un pittogramma (uguale a quello già in uso) sui rischi per la gravidanza, e un link a un sito web su alcol e salute. Diversi Paesi si sono opposti alla misura, perché crea frammentazione nel mercato interno ed è sproporzionata, soprattutto in vista di un confronto a livello Ue in materia. Nel piano per battere il cancro del 2021, la Commissione ha annunciato proposte per ridurre il “consumo dannoso” di alcol, tra cui proprio l’etichettatura obbligatoria con elenco degli ingredienti, dichiarazione nutrizionale e avvertenze per la salute. Su quest’ultima questione nel febbraio 2022 l’Europarlamento si è spaccato, raggiungendo un faticoso compromesso dicendo sì a maggiori informazioni sulle bottiglie ma senza riferimenti ad avvertenze sanitarie. Il via libera alla norma irlandese crea tuttavia le premesse perché altri Paesi possano adottare un’etichetta del genere, come raccomandato anche dall’Oms.

Uiv: “Uno scenario paradossale”
Per il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi: “Il silenzio assenso di Bruxelles a Dublino relativo alle avvertenze sanitarie in etichetta per gli alcolici rappresenta una pericolosa fuga in avanti da parte di un Paese membro”. Secondo Uiv, il mancato intervento della Commissione europea mette a repentaglio il principio di libera circolazione delle merci in ambito comunitario e segna un precedente estremamente pericoloso in tema di etichettatura di messaggi allarmistici sul consumo di vino. “Temiamo che la Direzione generale per la Salute voglia adottare nei prossimi mesi questo approccio a livello europeo lasciando nel frattempo libera iniziativa ai singoli Paesi membri, al fine di sdoganare sistemi adottati senza un previo dibattito pubblico a livello europeo. I fatti di oggi – ha concluso Frescobaldi – segnano uno scenario paradossale e ingovernabile, fatto di una babele di etichette all’interno dell’Unione europea che purtroppo non risolvono il problema dell’alcolismo, che dovrebbe essere basato su un approccio responsabile nei consumi di prodotti molto diversi tra loro”.

Federvini: “Normativa discriminatoria”
“Una normativa unilaterale, discriminatoria e sproporzionata”. Questo il commento di Micaela Pallini, Presidente di Federvini, alla notizia del via libera alla normativa irlandese che prevede l’applicazione di messaggi demonizzanti sul rapporto tra alcol e salute su tutte le bevande alcoliche vendute nel Paese. È scaduto a fine dicembre il periodo di sospensione imposto dall’Unione Europea, durante il quale oltre dieci Paesi, tra cui Italia, Francia e Spagna, avevano inviato ampie critiche alla normativa irlandese. In assenza di ogni azione della Commissione Europea però, l’Irlanda ha ricevuto un sostanziale via libera alla normativa che prevede pesanti accostamenti delle bevande alcoliche a rischi di tumori e malattie al fegato – “Un sistema unilaterale che spacca il mercato unico europeo, una modalità discriminatoria perché non distingue tra abuso e consumo e criminalizza prodotti della nostra civiltà mediterranea senza apportare misurabili ed effettivi benefici nella lotta contro il consumo irresponsabile” continua la Presidente Pallini. “Chiediamo che il Governo Italiano si attivi quanto prima per studiare ogni azione possibile, nessuna esclusa, per osteggiare una norma che contrasta con il buon senso e la realtà – conclude Pallini – forse è giunta l’ora che il tema venga trattato a livello politico in ambito dell’Unione europea, non da soli ma con i partner europei che hanno già manifestato gravi perplessità su questo tipo di normativa. È necessario una presa di posizione di fronte al mutismo della Commissione Europea”.

Città del Vino: “Preoccupati”
“Siamo molto preoccupati dal silenzio assenso della Commissione dell’Unione europea e profondamente contrari alla normativa dell’Irlanda, che dà il via libera alle etichette del vino allarmistiche per la salute (health warning) andando così a colpire in modo diretto l’export delle produzioni enologiche in quel Paese, ma di fatto aprendo allo stesso principio in tutta Europa, lasciando libertà di decisione agli Stati membri. Si tratta di un precedente pericoloso per il mercato unico e che va a creare disinformazione ed allarmismo fra i consumatori, non tenendo conto delle differenze fra consumo consapevole e abuso di alcol”. A sottolinearlo è Angelo Radica. “Come Città del Vino, all’interno del Patto di Spello – aggiunge Radica – ci stiamo battendo su tutti i fronti per scongiurare questa semplificazione superficiale perché etichette in bottiglia mettono in stretta relazione il consumo di alcol a malattie del fegato (o tumori) sono fuorvianti verso il consumatore e demonizzano un prodotto come il vino al centro della Dieta Mediterranea. Chiediamo un intervento deciso e tempestivo da parte del Governo italiano nei confronti delle istituzioni europee, è necessario bloccare questa norma e fare chiarezza una volta per tutte per tutelare un comparto che rappresenta il Made in Italy nel mondo. Auspichiamo inoltre, che il Governo, investa risorse ed attenzioni su attività di educazione per far comprendere cosa sia il consumo consapevole di vino e cosa sia l’abuso indiscriminato di alcol, iniziando dalle scuole”.

C.d.G.