Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Nei ristoranti e bar adesso il wifi sarà davvero libero

14 Febbraio 2013
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Non c’è più bisogno di dare i propri dati per collegarsi.

Nei tanti ristoranti, bar e locali che offrono il servizio wifi, questo diventa davvero libero. L’Autorità garante della protezione dei dati personali ha dato il suo consenso a che i pubblici esercizi possano mettere liberamente a disposizione la connessione dando ragione alla Fipe. Infatti l’associazione tempo tempo fa si era trovata dinnanzi ad una interpretazione controversa sollevata da provider che forniscono programmi di archiviazione. Per loro sui gestori di bar e ristoranti incombeva l’obbligo di registrazione dei dati da parte degli utenti, così come dovevano essere anche ritenuti corresponsabili dei siti visitati dai loro clienti in caso di connessione alla rete con l’accesso telematico fornito dal locale.
 
Adesso i gestori saranno sollevati da qualsiasi responsabilità. Non dovranno rispondere di ciò che visita on line il loro cliente. E se volessero entrare in possesso di informazioni più dettagliate riguardo all’uso che ne fa il consumatore della rete dovranno farsi firmare da lui l’autorizzazione al trattamento dei dati personali.
 
Pertanto gli esercenti che ancora dispongono di strumenti per il monitoraggio e l’archiviazione dei dati possono eliminarli, rendendo così realmente libero il servizio di wifi offerto; altrimenti, se vogliono continuare ad utilizzare tali sistemi in maniera legittima, sono tenuti a rendere informati i propri avventori dell’utilizzo che viene fatto dei dati monitorati, attraverso la sottoscrizione da parte loro del consenso al trattamento degli stessi, di cui all’art. 13 del Codice.
 
“La connessione wifi libera nei pubblici esercizi – commenta il presidente Fipe, Lino Stoppani – va verso la direzione delle smart city. Bar, ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari diventano sempre più interattivi e sono così in grado di offrire ai clienti un servizio importante nell’era del digitale”.