Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Nel Meridione si mangia più burro

16 Marzo 2012
burro burro

Il Mezzogiorno consumatore di burro.

Strano ma comprovato. La parte d’Italia vocata alla produzione e al consumo di olio extravergine d’oliva deterrebbe la quota maggiore di consumatori di burro.
 
Il dato lo rivela Assolatte che si chiede se si possa dire addio alla storica contrapposizione tra la civiltà del burro dell’Italia settentrionale e cultura dell’olio dell’Italia meridionale.

La curiosità è emersa da una ricerca condotta da AstraRicerche. Nel Meridione sarebbero l’81,6% gli amanti del burro  contro il 76,8% della media nazionale, mentre nelle regioni del Nord c’è la percentuale maggiore di italiani che ha rinunciato al burro (27,5% nel Nord-ovest contro il 23,2%).
 
“Siamo di fronte a una vera e propria revanche del burro, che deriva sia dalle sue caratteristiche organolettiche spesso connesse al piacere (di mangiare e – più in generale – divivere), sia al contributo a volte straordinario che il burro dà alla preparazione di taluni cibi e ricette”, spiega il sociologo Enrico Finzi che ha curato l’indagine.
 
Nell’ultimo decennio sarebbe cresciuta con decisione la percentuale di italiani che apprezza questo prodotto, arrivata oggi al 47% della popolazione, soprattutto i ceti colti e benestanti.
 
Ma se si guarda alla frequenza di utilizzo del burro, lo scenario torna più simile a quello tradizionale: i forti consumatori, quelli che mangiano il burro da una a più di sette volte a settimana, vivono soprattutto al Nord (14,5% contro l’11,4% di media nazionale), mentre al Sud c’è una minor frequenza di consumo (il 32,3% lo usa da una a tre volte al mese contro il 22,9%).