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Scenari

Oil Bar, scuola di Evo e frantoio 4.0: Cutrera inaugura il suo nuovo stabilimento

17 Settembre 2022
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di Christian Guzzardi

Si inaugura oggi, sabato 17 settembre, a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, il nuovissimo stabilimento dei Frantoi Cutrera.

Una struttura all’avanguardia che, a tre anni dall’avvio dei lavori, apre le porte con l’obiettivo di celebrare l’eccellenza olearia della Sicilia e la storia di una famiglia attiva nella produzione di extravergine fin dagli inizi del ‘900. Fondata nel 1979 da Giovanni Cutrera e oggi guidata dai figli Maria, Giusy e Salvatore, l’azienda, fin dai suoi esordi, si è distinta per una naturale propensione alla progettualità e all’innovazione tecnologica, peculiarità che l’hanno portata a diventare un punto di riferimento del comparto oleario a livello nazionale ed internazionale. Una realtà che può vantare una produzione annua di circa 120 mila litri, ottenuti da piante autoctone coltivate in regime di agricoltura biologica, e che con l’apertura del nuovo stabilimento inaugura una nuova fase della sua storia.

A poche ore dall’evento di inaugurazione abbiamo parlato con Salvatore Cutrera che, in anteprima per Cronache di Gusto, ha raccontato il progetto. “L’aspetto a cui tengo di più – dice – è quello dell’innovazione. Siamo felici e orgogliosi di aver portato in Sicilia, attraverso questo stabilimento, un sistema all’avanguardia e un nuovo modo di fare l’olio. Si tratta di un progetto che abbiamo ideato nel 2017, frutto di oltre quarant’anni di esperienza e di sacrifici, che si pone in perfetta linea di continuità con lo spirito dei Frantoi Cutrera, un’azienda familiare che dal 1979 non ha mai smesso di investire”. Nasce così quello che si candida a diventare un grande polo internazionale dell’olio extravergine d’oliva. Un luogo che si sviluppa per oltre quarantamila metri quadri – tra spazi interni, esterni e isole verdi – e che ospita impianti di nuovissima generazione e un laboratorio di analisi all’avanguardia.

“Abbiamo progettato – continua Salvatore Cutrera – uno stabilimento aperto a tutti. Un luogo destinato tanto alla produzione quanto alla possibilità di essere vissuto e visitato. Sarà possibile, infatti, partecipare a veri e propri tour per conoscere la storia dell’olio e dell’azienda e si potranno degustare presso un Oil Bar  le nove principali cultivar siciliane. Il progetto prevede, inoltre, una Scuola dell’Olio che si rivolge a buyer nazionali e internazionali e a tutti quei consumatori che amano l’extravergine. Non un semplice impianto produttivo, quindi, ma un luogo votato alla promozione e alla valorizzazione della cultura olearia”. Cuore del nuovo stabilimento sarà un frantoio 4.0, tra i più tecnologicamente avanzati al mondo. Dotato di macchine progettate da diverse aziende, sotto la supervisione di Pieralisi, rappresenterà un vero e proprio modello da seguire per la molitura del futuro. Ogni fase della produzione potrà, infatti, essere controllata e supervisionata e tutti gli strumenti saranno interconnessi al fine di poter dialogare tra loro per risolvere ogni minima criticità.

“L’attenzione per la tecnologia – racconta – ci ha sempre accompagnati. La nostra famiglia l’ha sempre ritenuta fondamentale per l’attuazione di un modello produttivo di estrema qualità. Quasi vent’anni fa siamo stati, per esempio, i pionieri dei monocultivar, oggi realizzati e amati in tutto il mondo. Ciò è stato possibile grazie all’innovazione, aspetto per noi centrale dal nostro primo frantoio sino ad oggi”. Ecco, dunque, che tra i macchinari presenti nel nuovo stabilimento spiccano un lettore ottico ad infrarossi, che permette di scartare tramite un getto d’aria le olive danneggiate, e un sistema che consente di differenziare la frangitura per ogni diversa tipologia di oliva e rende possibile attuare settaggi differenziati per ogni varietà di olio e consente di gestire la velocità di frangitura, la pressione nel protoreattore e il tempo di gramolazione. Il tutto controllando le temperature in ogni singola fase produttiva, dal lavaggio delle olive all’imbottigliamento.

Non solo tecnologia, il nuovo stabilimento Cutrera potrà contare anche sull’esperienza e sulla conoscenza di chi compone l’azienda: donne e uomini che ogni giorno si prendono cura di tredicimila piante, distribuite in oltre 100 ettari di uliveti fra l’Etna e il Mar Mediterraneo. A poche ore dal taglio del nastro quali sono le aspettative di Salvatore Cutrera nei confronti di questo nuovo luogo? “Mi auguro – dice – che il nostro stabilimento possa diventare un punto di riferimento per l’intero comparto oleario siciliano, oltre che un veicolo di sviluppo economico. È stato concepito, infatti, come un luogo aperto a tutte le aziende. L’obiettivo è quello che possa stimolare la collaborazione e la cooperazione tra produttori. Se oggi i nostri extravergine vengono venduti principalmente all’estero, e non sul mercato regionale e nazionale, lo si deve al fatto che siamo carenti sotto questo aspetto. Quando affronto questo argomento mi piace sempre fare un parallelismo con il mondo del vino: non esiste l’azienda che produce il Brunello di Montalcino, ma esiste il Brunello di Montalcino e, alle sue spalle, un intero comparto produttivo. È questo quello che dovrebbe accadere anche con il mondo dell’extravergine”.