Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

“Ecco come saranno i supermercati di domani”

28 Gennaio 2013
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Basta con ipermercati impersonali e asettici. Basta col fai da te e con le improvvisazioni.

Con alimenti che finiscono in maniera convulsa nel nostro carrello della spesa. I consumatori critici e sensibili di un futuro non troppo lontano richiederanno con sempre maggiore insistenza un acquisto “assistito”.

“L’attenzione nei confronti di ciò che mangiamo è aumentata e anche la consapevolezza dei consumatori – spiega Cristina Bertazzoni, docente universitario, esperta di marketing promozionale e management dei food store – quindi sarà necessario personalizzare il servizio di vendita con un organico competente che sappia cosa sta proponendo e soprattutto lo sappia raccontare, orientando il consumatore nell’acquisto”. 


Cristina Bertazzoni


Un processo già avviato questo, frutto anche della tempesta mediatica alla quale siamo sottoposti quotidianamente sul versante cibo. Un flusso incessante che, secondo l’esperta, ha creato, tra le altre cose, il positivo effetto di un’accresciuta sensibilità rispetto a ciò che acquistiamo e consumiamo quotidianamente. “La dimensione della qualità si è allargata e ne sono una dimostrazione il trend del mercato biologico – afferma la Bertazzoni – e, se questo non fosse sufficiente, il fatto che, anche in questo momento di crisi generale, il fattore prezzo ha meno peso. E’ vero che c’è stata una riduzione  negli acquisti in termini di quantità, ma è aumenta la qualità. E non solo nelle fasce così dette “colte” , ma anche in quelle medio-basse”. E se i piccoli commercianti si stanno già organizzando mantenendo un rapporto diretto con i produttori e facendosi promoter della loro merce, la grande distribuzione dovrà darsi da fare per stare al passo con ciò che richiede il mercato. “Tornerà la figura del banconista – dice Cristina Bertazzoni – ma sarà sempre più specializzato, in grado di relazionarsi in maniera competente col cliente e verranno via via ridotti gli spazi a libero servizio”.    

A cambiare sarà anche la comunicazione all’interno del negozio, quella rivolta al consumatore, e con essa tutto il processo di vendita: “sarà un po’ come un volo in aereo. Perché tutto funzioni bene è necessario che tutte le fasi – decollo, volo e atterraggio – siamo portate a compimento egregiamente. Un “guasto” a qualsiasi livello può compromettere la comprensione del prodotto. E poi si dovrà puntare molto sul coinvolgimento diretto con eventi, degustazioni, suggerimenti, consulenze per preparare i piatti, per dare al consumatore tutti gli strumenti per conoscere, apprezzare e poter utilizzare al meglio un prodotto”.

Clara Minissale