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Scenari

“Una volta c’erano Michelangelo e Giotto. Oggi l’arte la troviamo tra i produttori di vino”

21 Febbraio 2020
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(Vittorio Sgarbi durante la sua lectio magistralis)

“Una volta c’erano artisti come Michelangelo e Giotto, e i contadini facevano il vino: questi geni oggi non ci sono più e hanno lasciato il posto a sedicenti artisti. Per contro l’arte la troviamo tra i produttori di vino, in una sorta di evoluzione psicologica e culturale di valori normalmente riferiti solo all’arte, ora espressi in maniera equipollente dal mondo del vino. Certi nostri prodotti sono universali e rappresentano un’unica identità di civiltà e di cultura”. 

Così, nella sua lectio magistralis “Un’annata ad opera d’arte” il critico d’arte, Vittorio Sgarbi, ha aperto oggi a Montalcino la 4 giorni di Benvenuto Brunello, dedicata al grande rosso toscano e all’annata (a 5 stelle) 2015. Per Sgarbi, almeno quando era bambino, il mondo dei contadini era povero e marginale. “Ma il fatto che sia il Prosecco, così come Giotto e le Langhe siano patrimonio dell’umanità è la consacrazione di ciò che diceva Tonino Guerra e che Carlin Petrini, facendone una filosofofia, e Oscar Farinetti, portandola nel mondo, hanno contribuito a diffondere. Oggi il vino non è più un concetto popolare, ma universale, e la sua è una cultura di massa. I valori legati al vino sono così elevati che ne fanno un bene dell’umanità e con l’arte rappresentano un’unica idea di civiltà e di cultura”.

C.d.G.