Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Riforma delle Indicazioni Geografiche, FederDoc: “Altro che semplificazione”

01 Aprile 2022

“Poco ambiziosa e manca di chiarezza”. 

Così Federdoc definisce la riforma sulle Indicazioni Geografiche proposta dalla Commissione. Tale proposta è stata annunciata come una semplificazione, “ma in realtà l’unica semplificazione presente è quella a beneficio della Commissione Europea e non per i produttori”, si legge in una nota di FederDoc, che prosegue: “La proposta al contrario moltiplica gli interlocutori istituzionali per i produttori di IG poiché, oltre alla Commissione europea, in futuro coinvolgerà anche l’Euipo. Riteniamo molto pericoloso che la Commissione Europea non precisi come dovrebbe funzionare il nuovo sistema delle Ig, e che si limiti a prevedere ampi poteri delegati per la definizione di gran parte della riforma, in tal modo privando il Parlamento Europeo e gli Stati Membri di qualsiasi potere per incidere sulla modifica degli atti delegati della Commissione”.

“La Commissione Europea vuole semplicemente una delega in bianco per decidere il futuro della politica delle Ig, senza il contributo dei due co- legislatori, il che non è democraticamente accettabile” – commenta Riccardo Ricci Curbastro, presidente di FederDoc – Il rischio è l’indebolimento del legame tra le Ig e la politica di sviluppo rurale, in quanto se approvate come tali le regole contenute nella riforma possono mettere a repentaglio un sistema che dagli anni 70 ha dimostrato di essere strumentale per la valorizzazione delle denominazioni vinicole e lo sviluppo di molte regioni e territori europei”. Inoltre, la delega ad Euipo del riconoscimento delle Indicazioni Geografiche comporterebbe la gestione secondo criteri privatistici di quello che in realtà è un patrimonio collettivo, con inevitabili ricadute negative per il nostro settore, che vedrebbe minata la tutela delle nostre eccellenze per soddisfare la semplificazione degli uffici della Commissione.

“Il caso Prosek ha dimostrato che c’è necessità di una maggiore tutela per le Ig e tale tutela non può essere efficacemente gestita da un soggetto non istituzionale, quale l’Euipo – prosegue lanota di FederDoc – Le attuali regole delle Ig sono soddisfacenti, in quanto permettono già ai produttori di vino Ig di garantire la sostenibilità, di proteggere le Ig, i domini internet e le merci in transito. Nella proposta della Commissione non c’è chiarezza su come proteggerle ulteriormente, anzi alcune delle disposizioni incluse nella proposta sembrano minare quanto concordato dai co-legislatori nella riforma della Pac, entrata in vigore il 7 dicembre 2021. Federdoc resta un interlocutore delle istituzioni e nei prossimi mesi lavorerà per migliorare il sistema ed evitare lo svilimento della politica delle Ig”.

C.d.G.