Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Shalai (Linguaglossa) e Signum (Salina) entrano a far parte dell’associazione Le Soste

17 Settembre 2021
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Una importante novità nell’associazione Le Soste del presidente Claudio Sadler.

Proprio oggi è stto comunicato l’ingresso del Signum di Salina della famiglia Caruso e dello Shalai di Linguaglossa della famiglia Pennisi. L’associazione, istituita nel 1982, ha al proprio interno, nella qualità di soci, l’eccellenza della ristorazione italiana ed anche delegati esteri. Racchiude circa un centinaio di strutture in Italia e 6 all’estero tra Lussemburgo, Principato di Monaco, Sloveni e Svizzera, si arricchice dunque di altre due strutture. Che, in Sicilia, si uniscono al Bye Bye Blues di Palermo, al Duomo eLocanda don Serafino di Ragusa e La Madia di Licata.

(Martina e Luca Caruso)

Così Luca Caruso: “Io e Martina siamo molto onorati di far parte della grande famiglia de Le Soste, un’associazione che da 38 anni riunisce i migliori ristoranti della cucina italiana e che rappresenta l’espressione dell’eccellenza dell’accoglienza del nostro Paese – dice – È questo, per noi, un ulteriore traguardo che ci permetterà di dialogare con le migliori realtà nazionali per tutelare, salvaguardare e far crescere due capisaldi del nostro patrimonio culturale: la cucina e l’accoglienza. Quando parliamo di cucine e accoglienza, in fondo, parliamo di persone, di ospitalità, di territorio, ma anche di memorie, tradizioni e storia. In poche parole di tutto il retaggio culturale più tipico italiano. Qui a Salina, esploriamo ogni giorno le nostre tradizioni e il nostro orgoglio è soprattutto nel lavorare tenendo ben stretto il nostro filo con la memoria, ma allo stesso tempo concentrandoci sull’evoluzione e sulla creazione di quelle che noi preferiamo chiamare “nuove memorie”. Questo è il contributo che vogliamo portare a Le Soste. In fondo, stiamo portando Noi”.

(Luciano Pennisi, Giovanni Santoro, Leonardo Pennisi – ph Paola Licciardello)

Inevitabile l’emozione che ha provato la famiglia Pennisi. “Appena ricevuta la comunicazione ufficiale – ha commentato Luciano Pennisi a nome della famiglia – il primo pensiero è stato rivolto a tutta la grande Famiglia che, a vario titolo, ci rende orgogliosi di essere Shalai. Far parte de Le Soste è un riconoscimento tangibile al lavoro compiuto in questi anni, faticando sempre tutti insieme per offrire una ristorazione accattivante nella proposta, di identità, nel pieno rispetto del nostro territorio e delle materie prime locali e nell’accoglienza dei nostri ospiti. Loro sono i destinatari per cui ogni giorno si alza il sipario e si va in scena con quello che amiamo fare. Essere all’interno de Le Soste – ha concluso Luciano Pennisi – sarà un ulteriore stimolo a credere ancora di più in questo lavoro e a valorizzare la Sicilia per come merita! Un ringraziamento di cuore va a chi ha consentito tutto questo”. “Questo riconoscimento – ha aggiunto Leonardo Pennisi, responsabile di sala di Shalai – è quella risposta tanto attesa per cui ci spendiamo quotidianamente da anni. Lo condividiamo con tutti i nostri ragazzi di sala e di cucina che ci hanno consentito di ottenere successi e continuare a proseguire nel progetto tracciato più di dieci anni fa. Le Soste sarà una ulteriore possibilità di esprimersi. Farne parte è un’occasione umana e professionale di altissimo valore”.
Un ingresso ottenuto anche grazie alla cucina di Shalai, guidata sin dalla sua apertura dallo chef Giovanni Santoro: “Per tanti anni – ha commentato lo chef del ristorante Stella Michelin di Linguaglossa – ho guardato i grandi chef che fanno parte de Le Soste con immensa ammirazione, quali maestri indiscussi della cucina italiana. Saper oggi di farne parte e avere la possibilità di condividere incontri e progetti con loro, rappresentano quella concretezza a cui dieci anni fa si ambiva con tante aspettative, consapevoli che c’era tanto da lavorare. Oggi, grazie alla famiglia Pennisi che non ha perso mai di vista il progetto Shalai, siamo cresciuti e siamo dentro Le Soste. Queste sono le risposte che ci scaldano il cuore e ci spingono a continuare a scrivere il nostro futuro”.
C.d.G.