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Scenari

Taormina si prepara alla stagione turistica: grandi manovre negli alberghi. E al Teatro…

26 Aprile 2021
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La nostra intervista con il sindaco della cittadina in provincia di Messina che svela come si sta preparando alla nuova stagione turistica. Che durerà per tutto il 2021. E che avrà anche un seguito gli inizi del 2022

di Marcella Ruggeri

Un nome come Taormina nello scenario delle località più gettonate dal turismo straniero ha sempre una eco trascinante. Ma un nome, nel periodo in cui si deve spegnere il terrore di viaggiare da provincia a provincia, da regione a regione e figuriamoci da Stato a Stato, deve aggrapparsi a qualcosa di più per schiodare dalla sua coda il termine “crisi”. Questa è la convinzione del sindaco di Taormina Mario Bolognari, a cui abbiamo chiesto quale sarà la ricetta per dribblare il “massacro” delle attività commerciali e degli albergatori che si sono dovuti adeguare allo stop anti Covid–19. E gli esercenti potranno trovare la motivazione per riaprire senza aver guadagnato un euro? “Il nostro non è un tipo di commercio rivolto ai residenti, ma è indirizzato, per chiara vocazione, ai turisti – espone Bolognari – I grossi alberghi sono appesi al palo perché, di fatto, si convogliano solo le trasferte di lavoro, recitate dalle norme. Sicuramente, gli hotel Excelsior Palace e Diodoro, case vacanze e B&B funzionano con un po’ di gente. Ma, rispetto alla capacità dei tempi normali, l’occupazione è in perdita e coloro che resistono lo fanno per darsi coraggio. Altri mi hanno dato comunicazione di chiusura temporanea”.

L’esplosiva novità arriva dagli imprenditori facoltosi di “Four Seasons Hotels and Resorts” che hanno investito sull’Hotel San Domenico Palace e si preparano ad inaugurare il prossimo giugno, avendo accettato prenotazioni fino alla fine del 2021 e per tutto il 2022. Ad anticiparlo a noi è lo stesso Sindaco Bolognari. Dietro questa impresa concreta, c’è “Taormina Hotel Management” della famiglia Statuto che è proprietaria dell’immobile e ha concesso di attivare un intervento di ristrutturazione, di rinnovare gli arredi, di procedere alle assunzioni con la presenza di un “manager supervisor”. Gli standard sono molto alti (oltre a un centinaio di camere, ristorante gourmet, spa, piscina coperta, saloni conferenza) e centinaia di persone sono state reclutate o stanno per esserlo: test durissimi dall’anno scorso. I lavori sono in corso in questo stabile chiuso al pubblico da più di tre anni e sono stati anche interrotti, in base ai programmi del cantiere durante la pandemia. Come curiosità: la multinazionale americana “Four Seasons H&R” vanta tra i soci di maggioranza BiIl Gates e il principe e multimiliardario saudita Al-Waleed bin Talal.

Per un eccezionale marchio che ritorna per spopolare, ce ne sono altri d’imprenditoria piccola e media che non hanno potuto incamerare profitti entro la loro ripartenza però avevano una vita felice fino al 2019. L’ex “Villa San Pancrazio”, che sarà il primo “Albergo – Museo 5 stelle” della storia del Meridione d’Italia perché accoglie tre splendide ville romane con mosaici interni, aprirà fra un paio d’anni, in vicinanza di Porta Messina, la Chiesa San Pancrazio e l’ex discoteca “Septimo”. Da un anno, opere strutturali a cura dello Studio “D’Andrea Ingegneri Associati e Partner” con la particolarità che i cantieri sono sottoposti a vincolo archeologico, vincolo esistente sin dalla fine degli anni Settanta, da quando i resti della vecchia Taormina con una “domus” sono venuti a galla (ripristinando un campo da tennis). Le fondamenta sono piantate sul tempio di Giove Serapide. A prendere in mano la ristrutturazione e il restauro conservativo è la famiglia Giotti di Firenze (con la “Luxury Private Properties”) che ha voluto con sé il progettista di fiducia Roberto D’Andrea. In un anno e mezzo/due anni, l’Hotel che si chiamerà “Basileion” diventerà fruibile con 19 stanze e nuove risorse umane e con la copertura degli scavi nel perimetro destinato a sé. L’intero sito di attrattiva culturale d’età ellenistica si renderà visitabile nel giro di tre anni ed è la prima volta di una musealizzazione di un privato su un’area archeologica da Roma in giù. Uno dei pochi esemplari al coperto in tutta Italia e tutto il bacino Mediterraneo. Bisognerà trovare una soluzione condivisa con la Sovrintendenza ai Beni Culturali mentre è stato depositato un progetto preliminare al Comune di Taormina e gli scavi e i controlli dell’archeologo continuano sul posto.

L’Università di Messina si è immersa a pieno titolo con le sue competenze del Dicam e di Lorenzo Campagna, i suoi docenti e suoi studenti in questa gemma dell’antichità che funge anche da volano d‘eccellenza accademica. Lo stesso Bolognari, da professore, ha avuto modo con i suoi giovani di squadrare le “domus dal vivo” per diverso tempo. Lungo il viale omonimo del “San Pancrazio”, un altro punto ricettivo di lusso “The Ashbee Hotel” è sempre riconducibile al gruppo Giotti e mantiene il suo smalto “5 stelle”, da anni, nella funzionalità dei servizi. E’ stata l’Immobiliare Alberghiera Srl ad accaparrarsi all’asta, nel 2015, la Villa San Pancrazio per quasi due milioni di euro. La crisi si combatte indebolendo il Coronavirus ed è per questo che Bolognari ha perorato la causa dell’Hub vaccinale al parcheggio “Lumbi”: l’insediamento sanitario si è verificato nell’intero piano terra al chiuso per realizzare mille vaccinazioni al giorno. “Bocciato il pass vaccinale perché pare che non si farà, le persone sceglieranno delle mete non consuete”, riflette il sindaco. Che piega ha preso la tassa di soggiorno? “Non è stata toccata per il 2020 e un ristoro di due milioni di euro è stato elargito per il mancato incasso dell’anno scorso; una quota più bassa, invece, per l’anno in corso pari a un milione e 250mila euro, ma siamo ancora ad aprile. E quest’anno, grazie alla previsione nel “Decreto Sostegn”’, sarò problematico, se non arriviamo a 400 milioni per tutta Italia”.

Ristoranti e pub, pasticcerie e bar e i negozi di altro genere restano formalmente aperti a Taormina per l’asporto e per vendita al dettaglio, ma non possono fare affari senza chi movimenta davvero l’economia. Una qualunque attività deve pagare un dipendente che dovrebbe percepire ristori che, un giorno, si esauriranno. “C’è stato un ammortizzatore finanziario che ha riguardato solo i centri storici per i capoluoghi di provincia – aggiunge il primo cittadino – e ha sottratto il 15% del turismo nazionale, incluso quello della nostra Perla dello Jonio. Molti gestori che esercitano negli immobili in affitto non riapriranno più”. Secondo Bolognari, un doppio danno incombe sulle loro teste: il proprietario, che deteneva il suo tesoretto in banca attraverso l’introito di canoni consistenti, non potrà più vivere di rendite e ci vorrebbe qualcuno ancora “talmente folle” da sborsare i propri risparmi, da rischiare e dirottarli in un’avventura commerciale. “Le difficoltà possono essere assorbibili – razionalizza Bolognari – ma sono comunque drammi. Diverse misure di sostegno adottate sono state sprecate, vedi il Bonus vacanze di Franceschini. Inefficace una serie di ristori per i cosiddetti ‘stagionali’ che rispecchiano una categoria di lavoratori del settore che non si impiegano mai 12 mesi l’anno, in quanto hanno un contratto a tempo determinato o di altra tipologia”. Intanto, è stato approvato il cartellone estivo di spettacoli. A metà giugno, si terrà “Taobuk”, tra fine giugno e inizio luglio il “Festival del Cinema”. Una serie di concerti tra luglio e il 3 ottobre al Teatro Greco: Francesco De Gregori il 17 luglio, Claudio Baglioni 29 – 30 luglio, Brunori Sas il 5 agosto, Ben Harper il 7 agosto, Gianna Nannini 21 agosto, Mario Biondi 22 agosto, Antonello Venditti 27 agosto, “Il volo” i primi di settembre e poi tributi a Ennio Morricone.