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Scenari

Maltempo, agricoltura in ginocchio: danni per milioni di euro nei vigneti

17 Luglio 2018
Grandine sui vigneti Grandine sui vigneti

Nubifragi con trombe d’aria e grandinate si sono abbattuti a macchia di leopardo sul territorio nazionale con campi di mais distrutti, vigneti danneggiati, piante da frutto divelte, verdure e ortaggi perduti, serre crollate, campi allagati e tetti scoperchiati con milioni di euro di danni nelle campagne dalla Lombardia dal Veneto dal Piemonte all’Emilia Romagna, dalla Toscana alle Marche. 

E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo che fa salire il conto dei danni provocati alle campagne dall’inizio dell’anno. In Lombardia, nel mantovano sono state danneggiate le coltivazioni di mais e i vigneti con aziende agricole allagate e tetti scoperchiati mentre grandine e forti raffiche hanno interessato anche la città di Montichiari, in provincia di Brescia, con le piante di mais stese in diversi campi. In Veneto, nell’alto padovano sono stati colpiti campi di mais nel veronese un conto pesante lo pagano i frutteti mentre a Rovigo si contano danni ingentissimi sui prodotti in campo e nei frutteti ma anche serre divelte. Gravissimi danni anche nelle Marche, nella zona di Pesaro, dove chicchi di ghiaccio delle dimensioni di palline da tennis hanno devastato frutteti, vigneti e campi di ortaggi. In Emilia Romagna nella bassa modenese sono stati colpiti frutteti e i cereali non ancora trebbiati; nel Parmense, sulla prima collina, grandine con chicchi come noci danneggiati vigneti, erba medica e ancora cereali con trebbiatura in ritardo. La grandine è caduta a macchia di leopardo arrivando a distruggere in alcuni casi fino all'80% della produzione delle pregiate pesche di Montelabatte, ma anche ciliegie, albicocche, uva e ortaggi. Segnalati anche danni ai fabbricati, con il tetto di un capannone sfondato dal ghiaccio.  Nel Mugello in Toscana la tromba d’aria si è abbattuta su zucchine, melanzane e peperoni mentre in Piemonte colpite soprattutto le orticole, i vigneti, i noccioleti ed il mais. In questa fase stagionale è la grandine l’evento più grave per gli agricoltori perché causa danni irreversibili e provoca la perdita dell’intero raccolto dopo un anno di lavoro. Sono gli effetti dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Uno sconvolgimento che impatta duramente sull’attività agricola in una estate iniziata con la caduta del 124% di pioggia in più a giugno dopo che la primavera ha fatto segnare una anomalia del +21% rispetto alla media storica, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.

C.d.G.