Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Russia, da blocco alle importazioni del Made in Italy danno di 700 milioni di euro

07 Agosto 2014
image3 image3

Nonostante il blocco alle importazioni minacciato da Vladimir Putin in risposta alle sanzioni rivolte a Mosca per il conflitto in Ucraina, il Made in Italy continua a crescere.

L'export registra un aumento di un punto percentuale nei primi quattro mesi del 2014.

Il premier russo ha gettato preoccupazione tra le aziende non solo europee ma anche statunitensi che hanno in Russia un mercato consolidato o dove stanno intravedendo ampi margini di crescita. Il blocco stabilito da Mosca non toccherà gli alcolici, e quindi sarà salvo il vino, e i prodotti per l'infanzia. Ma si attende adesso la lista dei generi vietati per sapere se e quali soecialità del paniere agroalimentare subiranno la scure, che già è scesa su carne, pesce, latte e frutta. 

Coldiretti ha quantificato il rischio che deriverebbe da questo blocco. “Ci sono spedizioni di ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro nel 2013, di pasta per 50 milioni di euro, ma in aumento del 20 per cento nel primo quadrimestre del 2014 e carni per 61 milioni di euro. La decisione russa è destinata ad alzare il livello dello scontro commerciale tra Russia ed Unione Europea che aveva avuto una anticipazionenella cosiddetta “guerra dei prosciutti” con la Russia che – ricorda la Coldiretti – ha già chiuso le frontiere a tutto l'export europeo di maiali, carni di maiale e trasformati in violazione delle regole sugli scambi alla Wto di cui e' membro dal 2012 prendendo a pretesto la scoperta a fine gennaio, di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia, in zone di frontiera con la Bielorussia”. Una decisione che ha portato lo scorso aprile 2014 – sostiene la Coldiretti – alla positiva decisione dell’Unione Europea di rivolgersi all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), dopo che le discussioni bilaterali Bruxelles-Mosca non hanno dato risultati.

“Per l’Italia oltre al danno diretto dovuto alle mancate esportazioni si sta verificando un danno indiretto perché i maiali tedeschi, che normalmente vengono spediti in Russia, ora arrivano in Italia con danni per gli allevatori, ma anche per i consumatori perché carne e derivati del maiale vengono spesso spacciati come Made in Italy perché – concludela Coldiretti – non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta”.

Maria Giambruno