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La degustazione

Sardegna e Vitivinicola Jerzu, degustazioni al Liberty di Milano

13 Giugno 2023
ceppo Vitivinicola Sociale Jerzu ceppo Vitivinicola Sociale Jerzu

Jerzu è un piccolo centro dell’Ogliastra, a 60 chilometri da Nuoro, famoso per essere uno dei comuni più antichi d’Italia dove si coltiva la vite tanto da conquistare il ruolo di rappresentante della più importante sottozona del disciplinare di produzione del Cannonau di Sardegna doc. Per quanto riguarda il vino, poi, Jerzu può raccontare una storia particolare e bellissima per i suoi risvolti sociali. Tutto per merito del medico condotto del paese, Josto Miglior (quando la parte migliore di una persona si riscontra già dal nome, viene da dire), con il suo studio, a quanto pare, frequentato sia per motivi di salute; sia, molto probabilmente, per chiedere consigli di come comportarsi per ricevere il giusto compenso dalla vendita delle uve o del vino. E sì, perché in questa parte della Sardegna tutte le famiglie sono proprietarie di vigne e, per alcune, rappresenta l’unica fonte di reddito. Così non mancano scontri tra le famiglie contadine, costrette ad una concorrenza al ribasso a dividersi piccoli appezzamenti di terra, mentre i commercianti vorrebbero mantenere la sicurezza di rivendere la materia prima a prezzi più alti. Tant’è che si racconta di un contadino che per protesta versò intere botti di vino per la strada, pur di non venderlo ai commercianti.
Può un medico così particolare come Josto Miglior (il padre era farmacista, arrivato qui dal Veneto) restare indifferente, visto che oltre a conoscere tutti gli abitanti di Jerzu, aveva una buona conoscenza degli aspetti economici del mondo del vino. Così, nel 1950 si fece promotore della costituzione di una cantina sociale – Vitivinicola Sociale di Jerzu – che, però, ebbe il primo conferimento delle uve da parte dei 18 soci, solo nel 1959. Superate alcune perplessità, in breve tempo la base sociale della cooperativa, che nel frattempo diventa Antichi Poderi di Jerzu, cresce al punto di arrivare a 430 soci, praticamente tutte le famiglie di Jerzu, che coltivano 500 ettari di vigna (nei comuni di Jerzu, Ulassai, Osini, Gairo, Cardedu e Tertenia: un anfiteatro naturale che guarda verso il mare e si chiama Ogliastra), racconta Franco Usai, direttore commerciale della cantina, che a Milano, presso il ristorante Il Liberty, ha presentato in anteprima, visto che non sono stante ancora distribuite, le ultime annate imbottigliate dalla cantina sociale presieduta da Marcello Usala, con la direzione tecnica di Franco Barnabei affiancato da Nicolò Miglior, pronipote di Josto. Vini giovani (provengono, però, dalla terra che registra la presenza del maggior numero di centenari) che assicurano una prospettiva ai prodotti di alta montagna (le vigne arrivano fino a 800 metri) caratterizzati da terreni e microclima molto differenti e impressionano per piacevolezza, morbidezza e facilità di abbinamento grazie anche al buon uso del legno. Sono importanti anche i numeri, perché la cantina di Jerzu produce una media di 1,6 milioni di bottiglie l’anno, di cui il 15% rappresenta la quota di export e il restante 85% alimenta il mercato domestico. L’anteprima milanese ha lo scopo di incrementare la presenza di Jerzu su tutto il territorio nazionale.
La chiusa di Usai, dopo la presentazione dei vini: “per la filosofia di Antichi Poderi Jerzu, la funzione più importante è quella di facilitare l’identificazione dei soci con la propria cantina e contribuire ad accrescere il loro senso di appartenenza ad essa”. Nonché ad elencare le 3 declinazioni della sostenibilità a cui ci tengono molto i viticoltori dell’Ogliastra e, cioè, sostenibilità ambientale per assicurare una produzione sana e sicura di vino; sostenibilità economica per trasformare un’economia di sussistenza in un’economia produttiva, affinché gli abitanti possano restare nel territorio, si curino di esso e valorizzandolo ne traggano sostentamento; sostenibilità sociale perché il vino e le attività ad esso collegate rappresentano il senso della comunità e, quindi, elevato ad ambasciatore del territorio.
Questi i vini degustati in abbinamento a 4 piatti proposti da Andrea Provenzali, chef-patron del milanese Il Liberty: tonnetto marinato al finocchietto con insalata di datterini, arance e mandorle; fregola sarda risottata con cozze, pomodorino confit, lime e bottarga di branzino; maialino da latte croccante al mirto con patata soffiata alla senape; insalata di pesche con gelato alla crema.

Isara Cannonau di Sardegna doc rosè Jerzu 2022
E’ un meraviglioso esempio che ha permesso di scoprire una sorta di naturale predisposizione a produrre vini rosati, anche se c’è qualche difficoltà nella stabilità del prodotto. Il vino, comunque, è molto interessante a partire dal bel colore rosa carico e dai profumi floreali e fruttati che sprigiona appena versato nel bicchiere. Al sorso è sapido, armonico e di buona freschezza e, quindi, ottimo per antipasti e piatti a base di pesce.

Cinquesse Cannonau di Sardegna doc Jerzu 2020
L’etichetta è un omaggio all’artista Maria Lai che ha trovato il senso del suo lavoro nelle tradizioni della propria terra e, infatti, le 5 esse sono sasso, solco, sole, scure, sale. L’uva è cannonau coltivata in vigneti collinari che superano i trent’anni, raccolte verso la fine di settembre e vinificate in acciaio. La maturazione avviene in tonneaux di rovere francese con affinamento di 6 mesi in bottiglia.

Baccu Is Baus Cannonau di Sardegna doc riserva Jerzu 2019
Si estende su 10 ettari, a 500 metri, la vigna di Is Baus dove, nella seconda metà di settembre, viene raccolta l’uva destinata alla produzione di questo vino che matura per 12 mesi in barriques e tonneaux di rovere francese per 12 mesi. Colore rubino con sfumatura granato e bouquet floreale e fruttato con una nota balsamica. Sorso piacevole con tannini sottilissimi e persistenza lunga caratterizzata da richiami balsamici.

Baccu S’Alinu Cannonau di Sardegna doc riserva Jerzu 2019
L’uva arriva dai 5 ettari di vigneti presenti nell’areale di S’Abba e s’Alinu, del comune di Jerzu, a 600 metri sul livello del mare. L’uva viene raccolta tra fine settembre e primi di ottobre. La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata mentre per la maturazione, di 12 mesi, sono utilizzate barriques e tonneaux di rovere francese. Il colore è rosso rubino con sfumatura granato e un ventaglio olfattivo tra mirto, resina, tabacco e pepe nero. In bocca è avvolgente, caldo e con il piatto proposto da Provenzali ha evidenziato la potenza del matrimonio maialino-cannonau.

Josto Miglior Cannonau di Sardegna doc riserva Jerzu 2019
Per il vino-omaggio al grande fondatore della cantina (con foto stilizzata in etichetta), le uve cannonau sono scelte nelle migliori vigne dei soci della cantina per avere la certezza di produrre un vino di colore rosso rubino con riflessi granata. Il bouquet è intenso, persistente e delicatamente speziato. In bocca è pieno, sapido, fresco con una trama tannica di grande eleganza e una morbidezza che accompagna un finale ricco di sorprese. Insomma, un omaggio al medico fondatore della cooperativa.

Lucean Le Stelle Vermentino di Sardegna doc 2022
Nome fantasioso che richiama la romanza per tenore tratta dalla Tosca di Giacomo Puccini. Ottenuto da uve vermentino, è un vino di colore giallo paglierino brillante con bei profumi di agrumi. In bocca è fresco, sapido, morbido, lievemente, fruttato e, in sintonia con il nome, assicura emozioni sensoriali piacevoli specialmente servito con crostacei e piatti di pesce.

Jerzu Antichi Poderi
Via Umberto I, 1 – tel. 0782.70028
Jerzu (Nuoro)
www.jerzuantichipoderi.it – info@jerzuantichipoderi.it