Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Diario goloso

Viaggio sulla Mosella. Il rosso che spiazza di Joachim Schumacher

08 Novembre 2011
Sankt-Aldegund Sankt-Aldegund


Il villaggio di Sankt Aldegund

di Armando Garofano

Sempre seguendo il corso della Mosella ci fermiamo qualche chilometro più a nord, dove uno sbarramento sul fiume forma un ampio bacino utilizzato in estate per gli sport acquatici, e in particolare per lo sci d’acqua.

Siamo a Sankt Aldegund piccolo borgo della Mosella centrale e snodo importante sino alla metà del secolo scorso per il commercio del vino. Il bacino infatti serviva da porto fluviale per le chiatte trainate controcorrente dai cavalli, che prima dell’invenzione dei battelli a vapore rappresentavano l’unica via per far salire le merci da Trier  a Coblenza.
Non voglio convincervi a venirci in vacanza in agosto, ma insomma è un luogo di meditazioni e belle melanconie, un po’ da innamorati, anche del vino e della sua storia.

Infatti Joachim Schumacher – che in tedesco vuol dire calzolaio – in omaggio ai legionari romani che portarono la vite da queste parti ha tradotto il suo cognome in latino – sutor –  chiamando la sua cantina Vinotheca Sutoris ed ha dato ai suoi vini migliori i nomi degli imperatori di Roma.


Il padre di Joachim Schumacher in cantina

Non è il caso di fare facile ironia, non sono vini fatti coi piedi…Schumacher lavora bene, e lontano dalle diavolerie esoteriche della biodinamica cerca piuttosto di coniugare alla sua maniera tradizione e modernità. Dopo la laurea nella prestigiosa facoltà di enologia di Geisenheim, Joachim raccoglie l’eredità paterna e inizia a lavorare nel 1998, con un solo ettaro e mezzo a cui aggiungerà poco più di un altro ettaro sugli spettacolari pendii del Frauberg, a qualche chilometro da Sankt Aldegund.

A Joachim piace sperimentare: in un territorio dominato dai bianchi decide di puntare sui rossi, comincia ad utilizzare la barrique ma non filtra i vini e preferisce le fermentazioni spontanee. Spiazza i critici con prodotti eretici che in altri tempi l’avrebbero portato dritto al rogo. Il Grazianus, ad esempio, è un Riesling maturato in barrique a cui aggiunge un “dosage” di Eiswein, che purtroppo non abbiamo ancora assaggiato. 
Il vino che presentiamo si chiama Commodus  – imperatore dal 180 al 192 d.C. – che il latino voleva dire semplicemente piacevole.


Ecco le bottiglie, quella degustata è l’ultima a destra

COMMODUS – Frühburgunder Auslese Barrique 1ste Belegung, unfiltriert, Merler Stephansberg.
Si tratta di un vino ottenuto da una raccolta selezionata (Auslese in tedesco) di Frühburgunder una varietà di pinot nero che matura precocemente, invecchiato per 15 mesi in barrique e imbottigliato senza filtrazione. E’ un vino che disorienta anche il degustatore più esperto. Anzitutto per il colore: rosso mattone scarico, velato: è del 2008, sembra un vino vecchissimo. Al naso la componente floreale è sommessa, prevalgono sottobosco, cuoio vecchio e poi tonalità eteree quasi ossidate. Note nostalgiche, come un bouquet di rose secche. È inatteso, eppure gradevole e seducente. L’alcol abbastanza elevato – 13,5 – dà al vino la giusta consistenza e nel bicchiere pare di avere un ottimo porto tawny. Al palato parte con una dolcezza speziata cui segue una sciabolata acida – improvvisa e rinfrescante – che si attenua progressivamente, sfumando in una nota finale di caramello. O si ama o si odia. E noi abbiamo amato: tanto. Infatti dopo la perplessità iniziale l’abbiamo accompagnato ad un antipasto di polenta e salmone selvaggio affumicato finendo la bottiglia con gran piacere (ero con uno dei migliori “nasi” di Bruxelles). Vino perfetto a tavola con unatartare di tonno o col pesce spada appena scottato…forse un po’ caro – 26 euro in cantina – ma che eleganza questo imperatore.
 
Il vino può essere ordinato allo shop-on line a questo indirizzo: http://www.vinotheca-sutoris.de