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Il personaggio

Castagner “bacchetta” i colleghi: “Se facessi le grappe come 10 anni fa anche io sarei in perdita”

29 Febbraio 2016
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E intanto annuncia una novità nel mercato americano


(Roberto Castagner)

Se il mondo della grappa, e più in generale dei distillati, nel 2015 ha segnato a livello nazionale un -2,5% nella grande distribuzione organizzata (Gdo) e un -5 % nel settore fuori casa (HoReCa), nello stesso anno Castagner ha fatto registrare all’azienda un’ impennata nelle vendite tale da far lievitare i fatturati del + 5% nella Gdo e del + 30% nel canale fuoricasa. 

Il segreto sta nel fatto che Castagner non scherza quanto a innovazione: “Se facessi ancora le grappe come 10 anni fa le vendite si sarebbero inchiodate; bisogna adeguarsi alle nuove necessità del mercato, anticipare i bisogni del consumatore, investire in ricerca e innovazione. Ovviamente tutto ciò comporta fatica e risorse – umane ed economiche – ma è l’unica ricetta per riuscire a stare al passo coi tempi” confessa Roberto Castagner che sta già pensando ai prossimi appuntamenti fieristici cruciali per il settore : il Prowine di Dusseldorf e il Vinitaly di Verona.

 “Al Prowine, in uno spazio di nuova concezione, presenteremo una gamma di grappe adatte al mercato tedesco e nord europeo, Russia compresa, mentre al Vinitaly lanceremo un nuovo prodotto creato appositamente per il mondo dei  barman perché crediamo fortemente alla grappa come ingrediente per i cocktail.
 Strada finora poco praticabile: la grappa con la sua struttura tradizionale, caratterizzava troppo il cocktail coprendo tutti  gli altri ingredienti e per questa ragione non era amata dai bartender. Invertire la tendenza, quindi spostare il consumatore dal classico drink con distillato “straniero”  indirizzandolo verso i prodotti italiani è la nuova sfida dell’instancabile Castagner che a questo scopo ha investito anni in ricerca e parecchie risorse nella realizzazione di nuovi impianti concepiti per permettere una distillazione del tutto particolare.

 “Si tratta di un lungo percorso a cinque colonne – spiega Castagner –  durante il quale riusciamo a selezionare le molecole aromatiche più nobili e leggere, e al termine del quale dalla materia prima prende vita un distillato di purezza mai vista prima. L’abbiamo chiamato Suite n° 5 per evocare i cinque processi di distillazione subiti, e il successo è tale che stiamo già creando una linea “brut” appositamente pensata per i barman che uscirà a breve nel mercato con il nome di Suite Black per richiamare il fatto che viene realizzata con uve nere: una versione speciale, molto più dry (zero zuccheri) adatta ad essere combinata con componenti dolci quali frutta fresca o zucchero di canna, in modo da lasciare al barman più libertà di azione nella scelta degli ingredienti”.
 L’idea è rivoluzionaria ma funziona. Tanto che un importante distributore di New York ha deciso di scommetterci su, investendo una grossa cifra per lanciare l’innovativo distillato nel mercato americano che da solo assorbe circa 1 miliardo di bottiglie di superalcolici. Si è innamorato del prodotto di Castagner a prima vista quando la Suite N°5 ha superato la prova del ghiaccio. E’ risaputo che il consumatore americano ama bere “on the rocks” e la Suite n° 5 è una grappa che  grazie alla sua purezza non opacizza. Poi ne ha apprezzato  le altre qualità. Quindi, dopo una fase di test superata brillantemente, ecco che il prossimo  9 marzo il primo container di Suite N°5 partirà per gli Stati Uniti dove il buyer di New York nell’ambito del piano da lui battezzato “Italian Spirit Project” si è già organizzato per distribuirla in 11 diversi Stati attraverso una selezione di mille locali che ne riceveranno subito un primo cartone”.
 “Questa – conclude Castagner – è la prova che ora nel mondo dei cocktail possiamo reggere il confronto con qualsiasi competitor  internazionale. Contando sul vantaggio che rappresentiamo una novità in questo florido settore nel quale noi italiani possiamo ancora esprimere molte potenzialità.  E considerando la grappa il nostro vero distillato di bandiera, possiamo ancora sfruttare il fascino che il made in Italy suscita sui mercati esteri e soddisfare i visitatori stranieri che quando giungono nel nostro Paese desiderano assaggiare i prodotti più rappresentativi dell’italianità”
 
Ecco perché al Vinitaly 2016 Castagner coinvolgerà alcuni straordinari barman nazionali che si sfideranno a suon di shaker nella realizzazione di cocktail  – naturalmente cento per cento italiani – davvero innovativi. E coglierà l’occasione per presentare, insieme al grande distributore newyorchese e al nuovo distillato, anche i primi dati dell’operazione.