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Il personaggio

“Carne e pesce addio, vi racconto la mia rivoluzione alimentare”

29 Agosto 2013
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Franco Giacosa

Capita, ad un certo punto della vita, di fermarsi a riflettere su quello che si mangia ogni giorno.

Su come vengono allevati gli animali, su come e quanto vengano nutriti. Su quanta energia occorra per fare tutto questo e quanto inquinamento comporti.
Per Franco Giacosa, ex direttore tecnico delle aziende della Casa Vinicola Zonin, diventare vegetariano ha significato fare un cambiamento radicale. Dopo una vita trascorsa ad occuparsi di vino per alcune tra le più importanti aziende italiane, ha deciso di fermarsi a riflettere. A trecentosessanta gradi. Sulla vita, il lavoro, l’alimentazione. Ha scelto di andare in pensione, nonostante le offerte di lavoro, ed è un vegetariano felice della sua scelta, con pressione sanguigna e valori ematici da manuale.

“Sono stato un grande mangiatore di carne e di pesce – ammette – ma, ad un certo punto, ho fatto una scelta etica e salutistica”. La sua, adesso, è una vita più spirituale. Si occupa, ma solo per passione, di vini biologici e biodinamici “per dare una mano ad alcuni piccoli produttori, così, perché mi stanno simpatici”, dice con modestia. Dedica più tempo a se stesso ma, soprattutto, agli altri. Perché diventare vegetariani non vuol dire solo smettere di mangiare proteine animali. “Significa anche documentarsi, leggere, capire e spiegare”, dice. “La mia è stata inizialmente una scelta salutistica – continua -. Sappiamo tutti in che condizioni vengano allevati la maggior parte degli animali, come vengono curati se si ammalano, quanti antibiotici vengano somministrati anche a quelli sani e come questo abbia pesanti ripercussioni sulla nostra salute”. Ma immediatamente si sono innescate le riflessioni etiche: “per un chilo di proteine animali ce ne vogliono tantissime vegetali. Se tutti mangiassimo meno carne, i cereali che abbiamo a disposizione basterebbero a sfamare i popoli che soffrono la fame. In questo modo, invece, lasceremo ai nostri figli una terra troppo inquinata. Se rifletti seriamente su tutto questo – afferma – non puoi più tornare indietro, perché non solo mangiare carne animale ti fa star male, ma anche le condizioni di allevamento diventano un pensiero insostenibile”.

Franco Giacosa è diventato vegetariano all’età della pensione, una scelta un po’ in controtendenza, rispetto ai dati che indicano tra i vegetariani soprattutto giovani tra i 24 ed i 35 anni. “Che posso dirle? Sono un ottimista e quindi voglio pensare di essere giovane almeno nello spirito”.

Clara Minissale