Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il premio

La pazza idea della “Ingorda Confraternita del Museto”: “Così celebriamo il maiale”

18 Gennaio 2019
premio_musetto_4 premio_musetto_4

di Maristella Vita, Riese Pio X (Tv)

L’anno scorso, il 17 gennaio (è la festa di Sant’Antonio Abate, patrono dei norcini e protettore dei macellai, molto venerato nelle zone rurali italiane), è nata a Riese Pio X, nel Trevigiano, presso l’azienda vinicola La Caneva dei Biasio, la prima e unica “Ingorda Confraternita del Museto”. 

Promotore Matteo Guidolin, eclettico sindaco del paese trevigiano e noto per essere il frontman della band “Los Massadores”, ovvero i norcini del rock. Finalità: tutelare la storia e la tradizione dell’insaccato fatto col muso di maiale (da qui il nome “museto”) e promuoverla. Ecco quindi l’impegno di organizzare eventi, incontri e rassegne enogastronomiche, come il recente festival “Porcomondo” (novembre 2018). La “Festa del museto 2019” e il premio “Museto d’Oro”, ad un anno dalla storica data di nascita, ha ospitato circa 200 partecipanti entusiasti. Una festa d’altri tempi quella organizzata dalla giovane Confraternita, tutta dentro la storica cantina della frazione Cendrole di Riese Pio X, dove sono stati consumati centinaia di museti, chili di purè e cren.

Una serata unica nel suo genere, ospitata tra le botti antiche, che ogni anno propone anche in abbinamento i suoi migliori vini: in questo caso, è stato scelto un Raboso Spumante Rosato, che sarà anche la bottiglia ufficiale della Confraternita per il 2019. E la gara? Sul tavolo c’erano i museti di trenta produttori “de casada”, la maggioranza del trevigiano, ma alcuni, come Sandro Stefanuto di Villotta di Chions (PN), giunti da lontano.

La decisione non è stata semplice per i giurati, chiamati ad un tour de force di degustazioni nell’apposita sala allestita all’adiacente Osteria La Caneva. Tra tutti ha portato a casa l’ambito “Museto d’Oro” un gruppo di sei amici dal curioso nome di “The Kings of the Macha”; di Montebelluna, da 16 anni ogni 8 dicembre – luna permettendo – “giustiziano” il maiale, che deve rigorosamente pesare tra i 250 e i 260 chili ed avere un anno di vita. Di mestiere fanno altro: direzione commerciale, bonifiche dall’amianto, rappresentanti di dolciumi, panettieri ed essiccatori del legno. Il loro portavoce è Roberto Durante. “La nostra ricetta è semplice: carne, pepe, sale e tradizione”. A premiarli, l’Assessore regionale al turismo Federico Caner, che peraltro era in giuria.