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Il premio

A Parigi gli Oscar del food: 13 candidature italiane per i World Restaurant Award

06 Dicembre 2018
parigi parigi

Si chiama “World Restaurant Awards”. Per molti, però, ormai sono veri e propri Oscar del mondo del cibo. 

Premiazione, per la prima edizione il 18 febbraio a Parigi. Il premio, precisano gli organizzatori, non ha nulla a che vedere con i più celebri “The World's 50 Best Restaurants” che ogni anno incoronano i ristoranti più meritevoli del globo. Qui viene premiato chi eccelle in qualche campo, specialità, dettaglio, che si tratti di stellati o di trattorie. Con l’apporto di due personaggi molto quotati nell’ambiente: Joe Warwick, giornalista e scrittore irlandese eclettico, specializzatissimo nel cibo e già promotore di altre manifestazioni, e l’italiano Andrea Petrini, il più originale e creativo degli esperti di food, incoronato da Vogue e da Time come creatore di stelle e “God of Food”, che ha all’attivo diverse iniziative. 

Ed eccoci, in concreto, alle liste. Le categorie, innanzitutto, che sono già un’innovazione totale. Accanto a “Classici Durevoli” (ristoranti che esistono da decenni e sono sempre validi) o “Novità dell’anno” (appena aperti) compaiono voci come “Pensiero Etico” e “Pensiero Originale”, che premiano nel primo caso le attività attente a tematiche sociali e ambientali, nel secondo locali gestiti con concetti innovativi e inediti. Oppure “Specialità della Casa”, per sottolineare le migliori proposte di piatti rappresentativi dei singoli locali. O, ancora, “Destinazioni fuori mano”, per gli indirizzi che si trovano in posizioni tutt’altro che centrali o facili. O “Carrello dell’anno” per servizi al carrello: dim sum, bolliti, formaggi, dolci… Per non parlare delle spiritosissime categorie “Chef senza Tatuaggi” o “Cucina senza Pinzette”, sberleffi a un diffuso costume dei giovani chef e a uno dei loro strumenti-totem. Insomma, non le solite classifiche dei numeri uno, due e tre del mondo, e via a scendere, ma a una mappa ragionata delle tavole che meritano una visita per le ragioni più diverse. Anche solo per l’atmosfera creata da luci, servizio, musica, colori.

Sapori Repubblica stamattina ha anticipato le nomination italiane: sono 13 in varie categorie. Analizziamole nel dettaglio. Per i Classici Durevoli (Enduring Classics), due vecchie conoscenze (non poteva essere altrimenti): Aimo e Nadia, il due stelle di Milano che vanta mezzo secolo di presenza sul campo e non cede di un millimetro per bontà, originalità, accoglienza; e Caffè Sicilia, magica pasticceria-bistrot di Corrado Assenza a Noto, che ha addirittura 126 anni di storia e non manca di stupire, anno dopo anno.

Come Novità dell’Anno è stato scelto Da Gorini, operazione recente avviata da un gruppo di giovani in provincia di Forlì-Cesena che valorizzano il territorio in cucina. Il Pensiero Etico emerge, per i WRA, alla Lanterna di Diogene, in provincia di Modena, che nel sito spiega: “Volevamo costruire un’attività dove potessero lavorare anche persone con problemi, (sindrome di down, psicosi, paralisi cerebrale infantile)…”; e da S’Apposentu, stellato sardo che difende la tradizione locale e che in questo momento, purtroppo, sta rischiando la chiusura definitiva per un mancato accordo con il Comune di Siddi.

Ecco poi la Margherita Sbagliata di Franco Pepe, che con Pepe in Grani, da Caiazzo (Caserta), che ha scalato le classifiche mondiali delle pizzerie, proposta per le Specialità della Casa. Nella stessa categoria la Cacio e Pepe in vescica di maiale preparata al Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia) da Riccardo Camanini, abilissimo maniaco del quinto quarto. Viene apprezzata e inserita nella lista per l’impostazione avanzata della cantina (Forward Drinking), invece, la Trattoria da Cesare al Casaletto di Roma dei coniugi Vignoli. Ed ecco tre mete italiane che vale la pena di raggiungere. Una è La Madia dell’ottimo Pino Cuttaia, due stelle nella splendida deviazione costiera di Licata (Agrigento). L’altro L’Argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio (Gorizia), nella campagna vicina al confine con la Slovenia. E infine Reale Casadonna, tre stelle conquistate nel profondo Abruzzo da Niko Romito. Che torna a farsi nominare per la categoria Pensiero Originale. Chiude la lista delle nomination italiane Retrobottega, ristorante romano ben gestito da due giovani chef, citato tra i posti dove si può andare anche senza prenotare.

C.d.G.