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Pubblicato in Il premio il 28 Agosto2015

In nomination tra le cantine europee, la Ferrari della famiglia Lunelli


(I premiati dello scorso anno)

C’è molta Italia tra le nomination del “Wine Enthusiast 2015/Executive of the Year”.

Tra le 14 categorie, troviamo, non a sorpresa a dire il vero, Marilisa Allegrini, candidata tra le “Person of the year”, ossia il personaggio dell’anno; tra “Innovator/Executive of the year”, i preparatori di uve Marco Simonit e Pierpaolo Sirch; tra le cantine europee, in corsa Ferrari; mentre la Regione Sicilia potrebbe essere premiata come regione enologica dell’anno.

Ogni anno la rivista Wine Enthusiast pone molta attenzione al mondo enologico italiano, riservando sempre delle nomination. Ma quest’anno, come non mai, i candidati hanno tantissime possibilità di aggiudicarsi il premio che, come di consueto, sarà svelato nel numero di dicembre, con un’edizione speciale. Mentre i premi saranno consegnati ai vincitori nella tradizionale cena di gala che si svolgerà il 25 gennaio 2016 a New York.


(Marilisa Allegrini)

La Allegrini, titolare dell’omonima cantina, è stata scelta perché è riuscita a portare il “suo Amarone in tutto il mondo. Nella nostra "Wine power list" la Allegrini ha conquistato un egregtio 22esimo posto. Concorrono al premio, Aubert de Villain, co-proprietario, tra le altre cose, della cantina-mito della Borgogna, Domaine de La Romanée Conti, Michael Mondavi fondatore di Folio Fine Wine Partners e della Michael Mondavi Family Estate, gruppo tra i leader del mondo di Bacco, e ancora Bill Price, ex esperto di finanza che si è dato al mondo del vino con realtà come Durell Vineyard e Gap’s Crown a Sonoma, in California, oltre che di brand di successo come Lutum, Three Sticks and Head High, e Joseph Wagner, fondatore della Copper Cane Wine & Provisions, e tra i più celebri produttori della Napa Vallei, di recenti agli onori delle cronache per aver venduto il marchio Meiomi a Constellation Brands per 315 milioni di dollari.

La cantina Ferrari guidata dalla famiglia Lunelli è un nome conosciutissimo a livello mondiale nel settore della spumantistica. Dovrà vedersela conla spagnola Emilio Moro, uno delle realtà più celebri della Ribera del Duero, la Famille Perrine, dalla Francia, conosciuta soprattutto per il suo Château de Beaucastel Châteauneuf-du-Pape e per il Miraval Rosé, prodotto in collaborazione con la coppia più amata di Hollywood, Brad Pitt and Angelina Jolie, e con altri due nomi storici della viticoltura europea, Schloss Gobelsburg, cantina australiana fondata nel 1171 e guidata da Michael Moosbrugger, e Hugel & Fils, storica griffe del vino di Alsazia, sponda francese (a Riquewihr) fondata nel 1639.
Vini sempre più eccellenti, vitigni unici, territori inimitabili come l’Etna, ecco i motivi che hanno spinto alla nomination della Sicilia a regione del vino dell’anno. A concorrere al prestigioso titolo, due territori della California, Lodi e la Russian River Valley, e ancora Marlborough in Nuova Zelanda, e Walla Walla nello Stato di Washington.


(I preparatori di uve, Pierpaolo Sirch e Marco Simonit)

Infine, i “preparatori d’uve” Simonit & Sirch, che con i loro metodi di potatura e la loro scuola lavorano non solo con alcune delle cantine più prestigiose d’Italia, ma anche in Francia tra i vigneti dello Chateau d’Yquem, saranno in gara come “Innovator/Executive of the Year”. Con loro Rowan Gormley, fondatore del fenomeno NakedWines.com, Florence Cathiard, proprietario tra gli altri di Château Smith Haut Lafitte e che è stato, tra le altre cose, presidente del Consiglio Nazionale del Turismo del Vino in Francia. E, ancora, Aurelio Montes, uno dei più importanti esponenti della viticoltura in Cile, e Mike Ratcliffe, managing director di Warwick Estate in Sud Africa, cofondatore di Vilafonté, la prima joint-venture enologica tra Usa e Sudafrica, e di AfrAsia Bank Cape Wine Auction, che solo nel 2015 ha già raccolto oltre 800.000 dollari da devolvere in beneficenza.

C.d.G.

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