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L'evento

Il lato “pop” del vino: torna l’evento per i giovani (ma non solo) ideato da Giacomo Mojoli

03 Giugno 2019
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(Giacomo Mojoli)

Quarta edizione per “Top & Pop Wine” che si terrà sabato 15 giugno alla cascina Galbusera Nera di La Valletta Brianza in provincia di Lecco. 

Il mondo del vino è in continua evoluzione e, con esso, stanno cambiando i comportamenti dei consumatori finali, del mercato, della piccola e grande distribuzione, delle principali Manifestazioni nazionali e internazionali. C’è bisogno di novità e, soprattutto, si percepisce l’esigenza da parte delle Cantine, di sapersi rivolgere a un nuovo consum/attore riuscendo a coinvolgerlo in situazioni originali, in grado di rappresentare linguaggi innovativi intercalati e connessi con esperienze vive e reali. Il desiderio, in particolare da parte dei Millennial, è quello di trasformarsi in protagonisti e anche di essere riconosciuti dalla propria comunità di amici.

Top & Pop Wine, ideato da Giacomo Mojoli,  vuole essere un format sperimentale per tutto questo, un laboratorio d’idee e di nuovi comportamenti nel rapporto con il vino e con la sua conoscenza. Si rivolge ai giovani, ma non solo, a quei consum/autori che vorrebbe diventare attori e protagonisti, possibilmente autori, della propria esistenza e delle proprie scelte di consumo. A Top & Pop Wine, evento multidisciplinare, c’è musica Pop e Jazz, la cucina delle Osterie di SlowCooking, la possibilità di conoscere i vini che hanno fatto la storia dell’enologia italiana.  

Top & Pop Wine è un laboratorio d’idee in progress giunto alla sua quarta edizione. Appuntamento annuale, è divenuto un incubatore di tendenze e di nuovi comportamenti riferiti al consumo spontaneo, “leggero” e gioioso del vino. Si è trasformato nel tempo in un progetto visibile in rete, in una manifestazione che ha, tra i suoi scopi, quello di ravvivare e di “Poppizzare” il mondo del vino. E’ rivolto ai consum/autori finali, quelli curiosi e connessi con la contemporaneità delle idee, soprattutto tramite i social. 

Guarda con simpatia a coloro che, pur essendo appassionati di vino, non per questo frequentano obbligatoriamente i luoghi canonici del mondo enologico. A cominciare da quelli specialistici affollati dalle ormai innumerevoli “tribù” che, sempre di più, corrono il rischio di diventare scenari autoreferenziali e, forse, anche luoghi un po’ noiosi e privi di quell’irrinunciabile visione innovativa e positiva sul futuro del vino. Top & Pop Wine è inteso come un format poliedrico, come un prototipo, come un incontro multidisciplinare che, pur con spirito progettuale, rimane simpaticamente imperniato sull’idea di “leggerezza pensosa” di “calviniana” memoria. Ideato e disegnato fuori da ogni schema e spirito d’appartenenza, vuole essere estraneo a tutti quei ridicoli tic che, negli ultimi anni, hanno trasformato il vino in un feticcio, in un’etichetta di culto, talvolta ideologico, distante dalla quotidianità, dal piacere di conoscere il vino, di viverlo, di berlo liberamente e, perché no, di condividerlo più umanamente.  

Top & Pop Wine è come un grande “Gioco del piacere”, quello che un tempo promuoveva Slow Food Arcigola, dove il gusto “è un sapere che gode e un piacere che conosce”. E’ un’esperienza aperta a tutti i curiosi, ai giovani in particolare, ma soprattutto a quei dilettanti che desiderano bere il vino con diletto. Nasce anche per riconoscere che non esisterebbero i vini Pop se non ci fossero stati, prima, i grandi vini, quelli Top. Vini che hanno segnato una strada, una prima esperienza di qualità totale, in grado di essere poi arricchita con idee nuove, freschezza e ritmi sensoriali più attuali e, in fondo, più Pop. E' un modello unico e “territoriale”, che pensa e agisce in modo locale, ma progetta e ragiona con visione globale. E' un singolare incontro che punta a trasformarsi in un Progetto replicabile “ovunque”, una sorta di prototipo in grado d’intercettare le aspettative di un moderno e versatile pubblico come quello dei Millennial. Non è solo vino, ma un modo di essere e di pensare, una risposta a un mercato e a un settore che ha bisogno di scenari nuovi, di linguaggi appropriati per narrare la cultura di un prodotto, il vino, che dovrebbe essere prima di tutto un simbolo di convivialità e di piacere per molti.

C.d.G.