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L'evento

Il mercato del vino dopo il Covid: cantine e importatori ad Italian Taste Summit

08 Luglio 2021

di Michele Pizzillo

L’ultimo report di Grand View Research prevede che il mercato globale del vino, in termini di valore, cresca ad un ritmo medio del 6,4% all’anno già a partire dal 2021 e che continui a farlo fino al 2028 sottraendo progressivamente quote a quello dei superalcolici.

E in tal senso anche i dati Istat sull’export di vino italiano nei primi tre mesi dell’anno lanciano segnali incoraggianti, con il +12% registrato nel mese di marzo, sempre in termini di valore, e il trimestre chiuso in linea con il 2019. “E’ una vera e propria rivoluzione, necessaria per approfittare della ripresa globale dei consumi prevista a partire da quest’anno”, sottolinea Joanna Miro, economista, marketer, broker che da 15 anni si dedica al mondo del vino con lunga esperienza professionale anche nell’approfondimento costante della conoscenza specifica del terroir enogastronomico italiano e, oltretutto, nel ruolo di amministratore delegato del gruppo Wine Global Aspect, che ha organizzato “Italian Taste Summit: le nuove strategie del mercato mondiale del vino nell’era post-Covid”, in programma dall’11 al 13 luglio con la partecipazione di aziende italiane, buyer internazionali e critici stranieri. E’ il primo evento strategico B2B dopo il lockdown, che con il focus su accelerazione delle ultime tendenze, rivoluzione dei mercati e nuove strategie per far crescere l’export del vino italiano, per tre giorni trasformerà il Lago di Garda nella capitale italiana dell’internazionalizzazione del vino.

Questa è la quarta edizione di Italian Taste Summit, evento unico nel quale il numero di cantine presenti – oltre 50 – è identico a quello degli importatori invitati provenienti da Giappone, Stati Uniti, Messico, Canada, Russia, Ucraina, Gran Bretagna, Svizzera e altre nazioni europee (incluse quelle dell’Est). Perché l’evento è studiato ad hoc per favorire il dialogo diretto con gli operatori del settore e lo scambio commerciale. Così, con una serie di eventi diffusi tra la Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda, la Tenuta Borgola Caccia e il Relais Aquila D’Oro di Desenzano del Garda, ci sarà il confronto sulle nuove strategie dell’era post-Covid, che le produzioni italiane dovranno adottare per affermarsi sui mercati internazionali nello scenario modificato dalla pandemia. Aggiunge Joanna Miro “Sui mercati globali il Covid ha accelerato una serie di processi che erano già in auge alla fine del 2019, quali ad esempio la necessità da parte delle aziende di una presenza multicanale e il commercio online, ma ha innescato anche processi nuovi che impongono un notevole adeguamento delle strategie di marcato anche solo rispetto a un anno fa. Oggi è indispensabile fare un passo in avanti e dimenticare il semplice storytelling. I consumatori devono essere coinvolti nelle esperienze disegnate su loro misura, nei rituali creati per rassicurare, accogliere e rendere loro partecipi direttamente nella visione aziendale. Parliamo dell’Experience Design, di un passaggio direi epocale con cui il consumatore viene “inserito” all’interno dell’azienda”.

E Vincenzo Russo, docente di Neuromarketing all’Università Iulm di Milano, sottolinea che “la crisi determinata dal Covid-19 sta influenzando profondamente i trend di consumo in tutto l’agroalimentare, ma in particolare nel mondo del vino. I dati delle più recenti indagini di mercato segnalano un forte radicamento di specifici valori quali la richiesta di autenticità, di sobrietà, di naturalità, di semplicità: aspetti valoriali in grado di influenzare profondamente i comportamenti dei consumatori. Una conseguente strategia commerciale e di promozione deve partire dalla valorizzazione di queste richieste. Si tratta di elementi valoriali che rientrano nel codice genetico del mondo del vino. Senza dimenticare che i consumatori più che essere “macchine pensanti che si emozionano, sono macchine emotive che pensano”. Una migliore conoscenza dei segreti del cervello, offerta dalle neuroscienze e dal neuromarketing, può aiutare a realizzare messaggi e strategie di marketing del vino più efficaci e coerenti con i processi decisionali dei consumatori”.

Sarà questo l’argomento degli approfondimenti sulle strategie operative, già prevedibili, nei nuovi scenari dell’era post Covid con i seminari su Neuromarketing & Posizionamento e su Experience-Design: due appuntamenti, in programma domenica 11 luglio, che saranno coordinati dal giornalista esperto di marketing del vino Emanuele Bottiroli e la partecipazione di Vincenzo Russo che ne dibatterà con Debora Viviani, docente di Sociologia e ricercatrice dell’Osservatorio sui Consumi delle Famiglie dell’Università di Verona, il Sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, GianMarco Centinaio, il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini e il presidente del Movimento turismo del vino della Lombardia, Carlo Pietrasanta. Domenica 11 non si parlerà solo di neuromarketing perché sono in programma i banchi di assaggio aperti al pubblico di appassionati, sommelier e cultori del mondo del vino nonché la cena di gala nella straordinaria cornice della Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda. Lunedì 12, spazio ai meeting B2B, ai tasting tecnici con le guide di settore e alle degustazioni verticali per la stampa straniera, che saranno ospitate nella meravigliosa oasi verde della Tenuta Borgo la Caccia. Martedì 13, l’esclusivo Relais Aquila D’Oro ospiterà i meeting B2B tra le aziende e gli importatori e sarà teatro degli eventi B2C riservati al pubblico di Wine lover iscritti all’evento. In programma tre masterclass che offriranno quel tipo di esperienza unica e coinvolgente che gli appassionati ricercano. La prima offrirà la possibilità discoprire tutti i segreti del metodo classico sotto la guida dell’enologo Fabrizio Marzi, che accompagnerà i partecipanti nella creazione del proprio blend personale. La seconda garantirà l’emozione della creazione di una cuvée rossa taglio Valpolicella, con l’approfondimento di tutte le caratteristiche e peculiarità dei singoli uvaggi, grazie all’enologa Sissi Baratella. La terza offrirà l’occasione di confrontarsi con abbinamenti audaci e inediti di vini e pietanze in una “sfida” alla tradizione condotta da Giuseppe Vaccarini, presidente dell’Associazione Professionale Sommellerie Italiana. L’evento si concluderà martedì sera con un dinner party riservato, che avrà come protagonisti i migliori vini selezionati per l’Italian Taste Summit.