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L'evento

La Sicilia colora Bordeaux

21 Giugno 2011
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Dopo un avvio forse un po’ sottotono, Vinexpo sembra aver preso il volo. I primi due giorni sono serviti da rodaggio, complice il bel tempo e la festa del fiume che si é conclusa giusto domenica.

La Sicilia, sotto l’egida dell’Istituto della Vite e del vino, é a Bordeaux con 27 aziende. L’Isola subito in prima fila, sin dal primo giorno con il Nero D’Avola Frappato “Inycon” di “Settesoli” protagonista dell’incontro “Comuni non Comuni” che ha trattato il tema del percorso storico della Nascita d’Italia dalla cellula amministrativa sino alla forma più evoluta delle Regioni. Lunedì; invece, é stato il giorno dell’Etna col seminario dedicato al rapporto tra i vini e la musica attraverso l’opera di grandi compositori. Un modo per ricordare anche in terra francese il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. E il connubio musica vino appare naturale in alcune opere del compositore Vincenzo Bellini che, in alcuni suoi componimenti fa degli espliciti omaggi a Bacco. Ed ecco sei vini dell’Etna (Etna Rosso “Torre Palino” 2000 di Patria, Etna Bianco “Fondo Filara” 2010 di Nicosia, Etna Rosso Cottanera 2008, Etna Bianco “Salisire” 2009 di Vivera, Etna Rosso “Cavanera” 2008 di Firriato, Etna Spumante Brut Murgo  2008) di altrettante prestigiose cantine situate ai piedi del vulcano, che hanno caratterizzato il Tasting “Bellini incontra i vini dell’Etna”.
Vinexpo decisamente nel segno della Sicilia. Ed é arrivato anche il momento del Marsala tra i protagonisti del prossimo seminario “I vini del Risorgimento”. L’incontro é un approfondimento ; attraverso alcuni storici vini, sulle realtà vitivinicole dell’epoca e tra questa non poteva mancare la Sicilia che, per l’occasione, é rappresentata da un Marsala dell’Azienda Carlo Pellegrino.
Domani, martedi’, l’ultima giornata dei seminari si aprirà con l’incontro i “Vini dei Vicerè”. In quest’occasione si focalizzerà l’attenzione su un momento storico particolare antecedente la nascita dello stato italiano: la dominazione dei Borboni nel Sud Italia. I vini in degustazione saranno quel pass par tout che porteranno la platea a scoprire “il gusto dei Viceré” attraverso lo svelamento delle influenze culturali dei Borboni e la conoscenza delle gestione delle campagne che rientravano in quello che allora era il “Regno delle due Sicilie”. In quest’occasione la Sicilia sarà rappresentata dall’Hogonis delle Tenute Rapitalà.
La Sicilia chiuderà in grandeur la sua partecipazione a “Il vino racconta l’Italia” con il seminario “Nero d’avola, identità della Sicilia”. Il principe degli autoctoni siciliani svelerà tutto il fascino e la sua personalità attraverso sei grandi interpretazioni di altrettante realtà dislocate in tutti gli angoli dell’isola (“Mille e Una Notte” Donnafugata, “Rosso del Conte” Tasca d’Almerita, “Santa Cecilia” Planeta, “Lu Patri” Baglio Del Cristo Di Campobello, “Saganà” Cusumano, “Duca di Montalbo” Milazzo). Il seminario, oltre ad offrire una panoramica sulle differenti espressioni che nascono nei vigneti del “Continente Sicilia”, sarà l’occasione per presentare quel progetto di riqualificazione e tutela di questo vitigno da parte dell’Irvv. Dallo scorso Vinitaly, infatti, l’ente si è fatto promotore, insieme ad alcuni produttori, di un “Marchio di tutela del Nero d’Avola di qualità” che intende salvaguardare le qualità e l’identità di un vitigno riconosciuto come un patrimonio che, da Trapani a Messina, ha saputo portare in alto il profilo enologico della Sicilia, e dell’Italia, in tutto il mondo.

G.L.M.