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L'iniziativa

Anelletti Days/2, il sindaco Orlando: “Un progetto che può migliorare la nostra autostima”

24 Maggio 2017
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“Gli anelletti sono l'anima del mangiare palermitano”.

Così il sindaco di Palermo alla presentazione della nostra iniziativa “Anelletti Days” (leggi qui). Il primo cittadino non ha mai nascosto il suo orgoglio palermitano. E lo rimarca sempre. “Gli anelletti rappresentano al massimo la nostra tradizione popolare – dice – Ma badate bene non è un'accezione negativa. Anzi. Dobbiamo scoprire la dimensione aristocratica della nostra cultura popolare, per fare nel migliore dei modi eccellenza. In questo senso dobbiamo essere furbi e farci portatori delle nostre eccellenze, non cercare di scopiazzare gli altri. Credo che sugli anelletti abbiamo una marcia in più. Dobbiamo fare il massimo. E l'iniziativa di Cronache di Gusto è lodevole e non puà che fare bene alla nostra città. Ma soprattutto ci permette di far crescere la nostra autostima. A noi piace sempre vedere le accezioni negative di Palermo e dei palermitani. Oggi, credo, con 4 riconoscimenti per la nostra città in pochissimo tempo, dovremmo essere più felici, ma soprattutto più orgogliosi di noi stessi. E per farlo, servono anche queste iniziative che ci ricordano cosa siamo. Un'iniziativa terribilmente siciliana, ma terribilmente internazionale e che potrebbe diventare anche un fattore di attrazione turistica. Non dimentichiamo – ha concluso Orlando – che Palermo nella classifica delle città turistiche italiane è al quarto posto. Due anni fa non era nemmeno classificata. Il podio è dietro l'angolo”. 

Alla conferenza era presente anche l'assessore comunale alle Attività Produttive Giovanna Marano, catanese di origine, “ma ormai palermitanizzata al cento per cento”. Per l'assessore “questa iniziativa è come una sfida, anzi mi piace definirlo un gioco per far conoscere questo prodotto un po' dappertutto. La pasta è uno dei prodotti di punta della nostra quotidianità e servono questi tipi di manifestazioni per raccontare il meglio che la nostra città può e deve offire. Qui c'è la maestria degli chef stellati, ma anche dei colleghi che non hanno la stella, certo, ma che sapranno sicuramente declinare questa pasta nel migliore dei modi, raccontandola con i prodotti che sono eccellenze della nostra isola e che parlino dell'immensa biodiversità che possiediamo. Mi piace sottolineare come finalmente qui abbiamo imparato a fare suqadra, a remare tutti verso un'unica direzione, a non mettere più in discussione la nostra terra, ma faren un punto positivo da cui partire e che serva da trampolino di lancio. Qui vedo competenza, valore, conoscenza. Io sono catanese e gli anelletti non li abbiamo mai fatti. Facciamo la pasta al forno “sbagliata”. Ma mi fa piacere sapere che anche all'ombra dell'Etna hannoaccettato la sfida e scelto di presentare un prodotto tipicamente palermitano ma che può lanciare l'intera Sicilia”.

G.V.