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L'iniziativa

Città del Vino lancia l’agri-poll, dieci idee per la politica agricola del prossimo governo

16 Gennaio 2013
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Dieci idee per l'agenda politica agricola di chi governerà il Paese.

E' aperto on line l'agri-poll sul sito terredelvino.net , iniziativa lanciata da Città del Vino,  il circuito che mette in rete 550 enti locali del Paese, nato 25 anni fa per sostenere e promuovere i territori del vino e le imprese vitivinicole. Il sondaggio è aperto a tutti, basta cliccare a questo link per partecipare e dare il proprio contributo.  

E come esorta il comunucato diramato da Città del Vino, la parola va data dunque agli agricoltori, ai produttori vitivinicoli, agli amministratori locali, a tutti coloro che operano, a diversi livelli, nel settore agricolo e vitivinicolo, e, soprattutto ai cittadini, “perché i precedenti Governi – spiega Pietro Iadanza, presidente delle Città del Vino – non hanno mai sviluppato concrete azioni a sostegno dell’agricoltura, salvo interventi episodici, e perché nel dibattito politico di questa campagna elettorale, questi temi sono quasi del tutto assenti, mentre occorre una politica strutturale che rilanci il settore primario, perché il bello e il buono dell’Italia devono diventare la nostra nuova industria, senza dimenticare il sostegno al terzo settore e all’associazionismo, punto di forza di una vasta rete di relazioni sociali, economiche e di progetto”.

Le 10 idee dell'agri-poll

1) promuovere la semplificazione sburocratizzando la gestione delle aziende agricole;

2) favorire l’accesso al credito per le aziende agricole incentivando il ricambio generazionale;

3) attrezzare le aree rurali di infrastrutture web (wireless, nuove tecnologie, ecc.) e le infrastrutture di area (viabilità secondaria, piste ciclabili, strade bianche e rurali, linee ferroviarie turistiche) per incentivarne la conoscenza e lo sviluppo socio-economico;

4) tutelare l’agricoltura attraverso la filiera corta, la tracciabilità, la biodiversità, il no agli Ogm, la lotta alla contraffazione agroalimentare scoraggiando l’italian sounding;

5) salvaguardare i piccoli comuni rurali e valorizzarne il ruolo di presidio territoriale e democratico, dotandoli delle giuste risorse per mantenere i servizi essenziali per i cittadini;

6) favorire integrazione, occupazione e formazione dei lavoratori agricoli immigrati attraverso la concessione della cittadinanza italiana;

7) inserire nei programmi scolastici tematiche legate all’educazione alimentare e al consumo dei prodotti locali, all’educazione al bere consapevole e al valore culturale del vino italiano, finanziare la ricerca, la cultura e la formazione;
8) favorire la promozione dei distretti enogastronomici e incentivare il rapporto tra pubblico e privato per rilanciare le Strade dei Vini e dei Sapori e per sviluppare l’offerta turistica legata all’enogastronomia che valorizzi le eccellenze dei territori;

9) favorire la redazione di piani regolatori volti alla tutela del paesaggio, delle colture storiche (vigneti, uliveti, ecc.) e dei saperi tradizionali e rilanciare la proposta di legge sullo stop al consumo di suolo agricolo;

10) favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alla Green Economy e alla sostenibilità ambientale.

C.d.G.