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L'iniziativa

Donne d’Istria, una cena “al femminile” per ricordare gli orrori delle foibe

17 Febbraio 2020
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(Renato Malaman, Anna Maria Pellegrino e Italia Giacca)

di Maristella Vita, Roncade (Tv)

Una cena tradizionale istriana “di mare” e tutta declinata al femminile, per celebrare il Giorno del Ricordo, solennità civile nazionale che si tiene ogni anno, istituita 16 anni fa per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Location adeguata il Ristorante “Perché” di Roncade (TV), presenti quasi 200 persone, che hanno ascoltato in silenzio le dure testimonianze di quanto subìto dalle donne istriane tra il 1943 ed il 1947. Uno sguardo al femminile sull’esodo giuliano-dalmata, per ricordare il loro centrale ruolo nel difendere l’identità di un popolo disperso dalla storia.


(Scampi alla Buzara)

Vicende, anche tragiche (come le foibe o la strage di Vergarolla di Pola), conclusesi con la cessione di Istria, Fiume e Dalmazia alla Jugoslavia. “Donne d’Istria”, il titolo dell’evento storico-culinario, guardava però anche avanti, per essere non solo un ricordo ma anche un momento di amicizia, fratellanza. E quale migliore “strumento” se non quello di condividere la mensa, logica del cibo che unisce, che si fa cultura e abbatte le diffidenze.


(Fritto misto istriano)

Il menù “di mare” è stato proposto e realizzato da Anna Maria Pellegrino, studiosa di cucina e volto noto della trasmissione di Rai 3 “Geo”, e da Luca Boldrin, ottimo Chef del “Perché”. Va segnalato “di mare”, perché l’area istriana ha anche una tradizione culinaria “di terra”, che magari verrà proposta in altre occasioni. Sul tavolo, ad accompagnare gli “scampi alla Buzara” come apertura, per poi proseguire con un fritto misto istriano dove emergevano le cozze fritte e due volte panate, il risotto di scampi molto saporito grazie al pomodoro utilizzato per la Buzera, il delicato merluzzo istriano su letto di patate alla julienne e un ricordo di limone e la immancabile palazinca finale (sorta di omelette con ripieno di pugna), una classica Malvazia istriana, trait d’union impeccabile per legare questi sapori dell’alto Adriatico orientale.


(Palazinca)

Sapori che non fanno dimenticare e uniscono, come è stato ricordato in chiusura assieme ad Anna Maria Pellegrino da Italia Giacca, esule istriana, e dal giornalista Renato Malaman, che ha coordinato l’incontro.