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L'iniziativa

Luca Abbruzzino e “l’Alta Cucina Locale”: “E dire che non volevo fare lo chef…”

12 Luglio 2021
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di Annalucia Galeone

Nell’entroterra di Catanzaro, a pochi chilometri dal mare, in via Fiume Savuto, il ristorante Abbruzzino inaugurato nel 2008 è diventato in pochi anni uno dei punti di riferimento per i cultori del fine dining in Calabria.

Si tratta di una piccola realtà a conduzione familiare con soli sette tavoli, alla sala si accede attraverso un piccolo giardino dominato dal verde del prato. L’ambiente è moderno, minimal, caratterizzato dai toni grigio, argilla e bianco mandorla, la cucina è a vista. Il timone è affidato a Luca Abbruzzino, classe 1989, in lui passione, talento e determinazione convinvono generando una grinta sui generis. Nel 2013 è arrivata l’ambita stella Michelin, nel 2015 ha vinto la finale di S. Pellegrino Young chef dove ha partecipato proponendo un piatto della nonna, semplice e audace: “Pane, olio e zucchero”. Nel 2016 ha portato a casa il premio come miglior giovane chef per la Guida de l’Espresso e poi nel 2017 il New York Times l’ha citato tra i portabandiera della nouvelle vague della gastronomia calabra.

Per perfezionare la tecnica ha lavorato e frequentato stage al fianco di Gennaro Esposito, Enrico Crippa, Mauro Uliassi e Pier Giorgio Parini. Luca fa parte della nuova generazione di cuochi che sta portando una ventata di novità nella regione, tracciano il cambiamento suggerendo un’alternativa alla stereotipata tradizione fatta di sapori forti, duri e piccanti.

Luca non ha mai desiderato diventare chef, conscio dei ritmi frenetici e dei sacrifici che questo mestiere impone, i genitori non erano mai a casa, non conoscevano domeniche o feste in famiglia, il tempo da trascorrere con i figli era sempre poco. Dopo il diploma al liceo scientifico è andato a vivere a Roma per studiare, tornato a casa per qualche settimana per dare una mano non è più ripartito, ha iniziato con l’accoglienza ma esprimeva il meglio di sè tra i fornelli. Nel 2013 papà Antonio ha intuito che Luca era pronto, ha ceduto intelligentemente il passo e il posto senza indugi affidandogli la responsabilità della cucina ma rimanendo sempre al suo fianco per consigliarlo e supportarlo. Ora fa l’oste e si preoccupa di coccolare i suoi ospiti.

Luca celebra l’amore per il suo territorio valorizzando le tante eccellenze, salumi, formaggi, frutta, bergamotto, pesce e carne sono utilizzati con estro e abilità, la chiama “Alta cucina locale”. “L’interesse per questo mondo non è nato in un momento preciso, è cresciuto piano piano negli anni osservando mio padre – racconta Luca Abbruzzino -. Lui è il mio mentore, mi ha insegnato a riconoscere e rispettare la materia prima e il lavoro che c’è dietro. Ho iniziato in modo graduale prima con la panificazione e poi sono passato alle altre partite. La mia è una cucina istintiva e di gusto, i prodotti locali sono i protagonisti a seconda della stagionalità. Non inserisco mai più di tre ingedienti, non ho preferenze tra carne o pesce, li abbino per evitare agli indecisi una scelta”. Una delle preparazioni più famose è fusilloni con nduja, pecorino e ricci di mare. La selezione dei vini è curata da mamma Rosetta, comprende mille etichette, le carte sono due, una dedicata alle sole produzioni calabresi, la seconda alle etichette nazionali e internazionali.

Abbruzzino
via Fiume Savuto, snc (loc. S. Janni) – 88100 Catanzaro
T. 333 36 72 207
www.abbruzzino.it
info@abbruzzino.it>A luglio aperti solo a cena dal mercoledì alla domenica, ad agosto aperti tutti i giorni a cena
Ferie: Variabili
Carte di credito: tutte
Parcheggio: Sì