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L'iniziativa

“No-show” nei ristoranti: ora per prenotare serve la carta di credito (ma solo nei locali top)

08 Novembre 2017
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Contrastare il “no-show”, l'abitudine di prenotare un tavolo in un ristorante per poi non presentarsi senza avvisare, fenomeno che causa ogni anno ingenti danni economici.

Una lotta che vede uniti Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi e TheFork, leader a livello globale nella prenotazione online dei ristoranti, che hanno affrontato il tema oggi a Modena in una tavola rotonda organizzata insieme ad Ascom Modena-Confcommercio. Il presidente di Fipe Modena Luca Marchini ha ricordato la procedura messa a punto da TheFork che prevede la prenotazione online del locale con carta di credito per la ristorazione di fascia alta. ''Questo – ha detto Marchini – permette di avere un riscontro preciso e puntuale del no-show, in modo che il ristoratore possa misurare concretamente l'impatto che il fenomeno ha sul suo business''. I risultati di questa procedura, introdotta in Italia ad aprile scorso, non sono mancati: l'incidenza del no-show con TheFork a livello globale a settembre è del 2,6% per tutti i ristoranti, mentre è prossima allo zero in caso di applicazione della soluzione con carta di credito. Va però considerato che la prenotazione con carta può impattare anche sul numero di prenotazioni, in quanto non tutti i clienti sono disposti a lasciare i dati in fase di prenotazione, ecco perché per il momento è stata introdotta solo per la ristorazione di fascia alta. TheFork ha ricordato che in caso di mancata presentazione o cancellazione tardiva, gratuita fino a 24 ore prima del pasto, il ristoratore può decidere di addebitare la cifra da lui stabilita e accettata dall'utente in fase di prenotazione; uno strumento che può quindi rivelarsi un utile deterrente contro il no-show, indirizzando la clientela verso comportamenti più consoni e rispettosi del lavoro dei ristoratori.

C.d.G.