Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La fiera

L’irvos porta le anfore romane al padiglione Sicilia

22 Marzo 2012
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La qualità non può prescindere dal territorio e non può che parlare di storia.

Così è quella made in SIcily e che l’Istituto Regionale Vini e Olii di Sicilia presenta al Vinitaly, una tradizione che ha mille anni di storia alle spalle. Al pubblico di Verona lo comunica con questo slogan “Stesso Sole, Stessa Terra, Stessa Anima”. L’immagine che sintetizza l’antichissima vocazione vinicola e olivicola dell’Isola  è l’anfora romana accostata alla bottiglia di olio e di vino. A significare che nulla è cambiato, il valore del prodotto è la sua storia, da sempre. A supportare la campagna di comunicazione sarà l’esposizione nel padiglione Sicilia di copie di anfore romane oggi custodite  nei musei siciliani proprio a testimonianza della multi-millenaria tradizione siciliana nelle produzione di vini ed olio di qualità e del loro commercio in tutto il modo fin da allora.

 

“Vogliamo confermare il legame tra innovazione e  tradizione. Le nostre eccellenze nascono qualche millennio fa, non dobbiamo inventarci nulla. In Sicilia dal tempo dei fenici agli arabi è stato portato il  patrimonio di vitigni autoctoni che deteniamo e la tradizione. Nel momento in cui diciamo che la storicità della nostre viti è un valore aggiunto non stiamo dicendo niente di eclatante. E’ così. Le nostre risorse portano la storia dentro. E abbiamo accostato l’anfora al wine code proprio per comunicare che sul filo di questa storia prosegue la modernità e l’innovazione”, spiega Dario Cartabellotta direttore Irvos e dirigente all’assessorato regionale Agricoltura.

 

Nella campagna di comunicazione protagonista è un’anfora del primo secolo avanti Cristo, parliamo di un contenitore che ha 2.100 anni, dove era applicata già allora un’etichetta ( il “pittacium”  latino ) sulla quale erano indicate le caratteristiche del vino in essa contenuto. Vi era riportato il nome del vino, l’origine siciliana con l’indicazione del produttore, l’annata, che era espressa con il nome del console in carica nell’anno della vendemmia il così detto anno consolare. Non a caso è stato scelta questa icona dall’Istituto, per comunicare la difesa e la tutela dell’origine territoriale del prodotto, valore determinante nel panorama del mercato internazionale e la carta che la Sicilia continua a giocare a Verona.

C.d.G.