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L'azienda

I ciottoli, la vocazione bio, il territorio: “Vi spiego perché bere un vino Di Legami”

16 Luglio 2020
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di Giorgia Tabbita

 

Tra le contrade Berlinghieri e Zafarana, nell’agro trapanese, si estende dal 1957 per circa 100 ettari, di cui 45 vitati, l’azienda Di Legami.

Situata tra il monte Erice, la città di Trapani e le saline di Marsala, in un contesto paesaggistico unico nel suo genere e tipico dell’entroterra siciliano, la cantina è una casa colonica che noi abbiamo avuto il piacere di visitare accompagnati da Giuseppe Di Legami, che ci ha ospitati all’interno della realtà vitivinicola raccontandoci i segreti, e la storia, della famiglia Di Legami. Giuseppe, insieme alla sorella Gabriella, si occupano oggi di condurre l’azienda tramandata loro dai nonni e di proiettarla verso un futuro sostenibile. Da ben tre generazioni, infatti, la famiglia Di Legami si impegna nella coltivazione e nella valorizzazione dei vitigni autoctoni tra cui Grillo, Inzolia, Nero D’Avola e Perricone, con particolare attenzione a Chardonnay e Syrah.

Un suolo ciottoloso situato, al limite con la Doc Erice, su lievi colline a 350 metri sul livello del mare in cui si producono circa 60.000 bottiglie di vino biologico certificato ogni anno. “Fare biologico è un privilegio”, spiega Giuseppe raccontandoci che, prima di tornare in questo contesto dov’è nato e cresciuto, ha studiato ad Alba per saperne il più possibile sul suo lavoro e su quello che avrebbe potuto fare per rappresentare al meglio il suo territorio, dalla qualità dello stesso al packaging, affinché valorizzasse al meglio il prodotto, in particolare dei due vigneti Berlinghieri e Zafarana. L’obiettivo di Di Legami è quello di creare prodotti di alta qualità che potenzino l’equilibrio entomologico in vigna e microbiologico e biochimico del suolo, favorendo così la biodiversità ed esaltando il territorio. Per fare ciò la guida tecnica è affidata all’enologo Sebastiano Polinas che “accompagna” i vini biologici nel proprio percorso di crescita, di valorizzazione e maturità prima di essere immessi sul mercato.

E quando, per l’appunto, gli chiediamo perché bere Di Legami, Giuseppe risponde: “Perché esprime ogni ciottolo di questo territorio”. Nove le etichette prodotte con vendemmia manuale (per oltre 40 ettari di vigneto) e lavorazione in assenza di ossigeno. E dopo un tour tra i vigneti e la cantina, abbiamo il piacere di degustare alcuni dei suoi vini.

Metodo Classico Spumante Biologico
Ssentori di fiori bianchi, nota agrumata, crosta di pane e un pizzico di mandorla tipico del Grillo. Una buona persistenza, freschezza e sapidità finale. Extra Brut, ha solo un grammo di zucchero.

Vino bianco Igt Terre Siciliane Chardonnay – contrada Berlinghieri
In tonneaux di rovere francese da agosto a febbraio, presenta un colore giallo paglierino intenso e dai verdi riflessi. Al naso è fine ed elegante, con sentori di frutti tropicali, frutti a pasta bianca ed erbe aromatiche in un complesso armonico caratterizzato da un delicato ed elegante finale vanigliato. Dotato di spiccata acidità e freschezza, buon corpo persistente.

Bianco Doc Sicilia Grillo – contrada Berlinghieri
Rraccolto a mano dalla prima settimana di settembre e successivamente maturato in bottiglia, al profumo risulta avvolgente e persistente caratterizzato da suadenti note agrumate di arancia rossa con un tocco di mandorla sul retronasale. Dotato di grande freschezza e persistenza al palato grazie ad una spiccata acidità e mineralità.