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L'azienda

Masseria Setteporte, c’è un sud dell’Etna da scoprire. E soprattutto da bere

21 Marzo 2013
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Piero Portale

Una pioggerellina e un po' di nebbia mi accolgono a Biancavilla, versante sud ovest dell'Etna.

Zona meno battuta dai wine lovers che invece ormai sanno quasi tutto della zona nord tra Randazzo e Linguaglossa. Eppure sul vulcano più alto d'Europa, enologicamente parlando, c'è ancora scoprire. È l'occasione per conoscere Masseria Setteporte, l'azienda di Piero Portale. La visita nel vigneto apre già la mente e charisce i suoi obiettivi. La voglia di fare qualcosa di buono guardandosi attorno. Punto. Ed è già un bel proposito. Poi Portale di suo ci mette un mix di empatia, affabilità, grande conoscenza di cibi e vini, voglia di confrontarsi. E il gioco è fatto. D'altra parte un grand gourmet che produce vino diventa una garanzia anche per i consumatori. Perchè intanto, il vino, lo fa per se stesso. E poi per gli altri. E Portale, insomma, appartiene a questa categoria.

A spasso tra i vigneti si gode della vista sulla piana di Catania e, a perdita d'occhio, c'è il centro della Sicilia. Terra lavica, anzi sabbie laviche che drenano le piogge abbondanti di questa  zona della Sicilia. Il Nerello mascalese è il protagonista assoluto nei vigneti di Masseria Setteporte tra i 600 e i 700 metri sul livello del mare. Gi ettari  vitati sono 15, tutti iscritti a Doc, e in futuro diventeranno circa 22.  Di cui 4 coltivati con varietà a bacca bianca. Da non trascurare anche una produzione di olio extravergine da Nocellara dell'Etna che potrà dare all'azienda buone soddisfazioni. Piero ha l'aria soddisfatta di chi è consapevole che sta facendo bene.


Giovanni Marletta

A casa si beve in compagnia anche dell'agronomo Giovanni Marletta che a Masseria Setteporte è l'uomo che segue tutto,  dalla vite alla bottiglia. Già, il base, l'Etna Doc 2010 sorprende per sapidità. A tratti spigoloso, sfuggente, terragno, fascinoso.  Poi c'è anche il Nerello Mascalese, una sorta di cru aziendale che viene dalle vigne più vecchie, nasce in botti vecchie di secondo e terzo passaggio, un rosso che esalta ancora di più le caratteristiche del terroir con punte alte di eleganza e con una persistenza indomabile. In tutto 25 mila bottigle ma ora Portale ha tirato fuori anche un bianco, Carricante e Catarratto, annata 2012 che si chiama N'Ettaro, un mix linguistico tra nettare e la superficie vitata da cui proviene,  il cui standard resta di alto livello.
 


L'Etna del 1972: ormai ne resta poco

A coronare la passerella un rosso unico. Dimenticato e riscoperto dal papà di Piero. Annata 1972 Ripeto, 1972. Colore che ricorda l'Armagnac. Ossidato, certo. Ma ancora sorprendentemente vivo,  con punte di sapidità e avvolgenza superbe. Un vino che si è protetto grazie a un grado alcolico alto e un'acidità altissima. Un rosso scoperto per caso, custodito in un caratello da 50 litri.  Piero ci osserva con l'aria di chi vuole dirti: vedi di cosa è capace questo territorio? Gli enofili prendano nota. Ci prenotiamo per una verticale delle ultime cinque annate. La faremo e la racconteremo. Posti limitatissimi. Peccato per gli esclusi.

F. C.

 
Tenuta Masseria Setteporte
Contrada Setteporte
Biancavilla (Ct)
335.5338152/335.5892444