Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Tenuta Castellaro inaugura la nuova cantina a Lipari, esempio di alta tecnologia e architettura a impatto zero

12 Giugno 2013
tenute_castelaro tenute_castelaro

A Lipari un’eccellenza tutta siciliana completa il suo percorso.

Partita con il reintrodurre una pratica che era andata persa nel tempo, riaprendo un capitolo che contiene in parte la storia enologia della Sicilia, Tenuta Castellaro porta a compimento la sua scommessa. La cantina di proprietà del manager bergamasco Massimo Lentsch e che fa parte del Consorzio I Vigneri, fondata grazie alla consulenza dell'enologo Salvo Foti, inaugura la nuova cantina, esempio di alta tecnologia e architettura d'avanguardia vocata integralmente alla sostenibilità e all'impatto zero. Realizzata per integrarsi e rispettare l'armonia del paesaggio e sfruttare la potenza degli elementi. Sarà presentata al pubblico il prossimo 19 giugno.
 
L’isola delle Eolie ritorna ad essere così isola del vino e punto di riferimento enologico dell'arcipelago eoliano. Il progetto nasce dall’intuizione di Lentsch, manager bergamasco: “Ho deciso di investire qui in Sicilia anche per recuperare un'arte che ho scoperto andata persa. Nessuno più coltiva la vite, ciò che prima era una ricchezza oggi è stata abbandonata. La nuova cantina ha nella sua peculiare struttura un vantaggio unico: lo sfruttamento del vento. Una torre del vento orientata nord ovest verso la provenienza dei venti che investono Lipari permette di convogliare l’aria attraverso un termolabirinto sotterranero alla cantina, lungo trecentocinquanta metri, durante il percorso a contatto con la terra l’aria si raffredda e si umidifica venendo convogliata successivamente nei locali di vinificazione. L’obiettivo è quello di mantenere una temperatura costante tra i sedici e i diciotto gradi senza l'asilo di condizionatori. Quello che produciamo ci permette di dare al cliente un prodotto assolutamente originario e quanto più vicino alla pianta”.

ll sistema di allevamento prescelto è quello antichissimo ad alberello con tutore di castagno naturale e il sistema di coltivazione in essere è a regime biologico. L’attuale estensione della proprietà è di 20ettari di cui 9 vitati e 11 da vitare nei prossimi 5/8 anni con l’obiettivo di arrivare a una produzione annua di 120mila bottiglie. La disposizione dell'impianto segue il quinconce, un metodo assolutamente simmetrico, che grazie alla sua rivoluzionaria disposizione soddisfa al tempo stesso le esigenze dell'ordine, la conta degli alberi, dell'economia dello spazio dato che le viti sono abbastanza vicine da sfruttare al massimo il terreno disponibile, ma non così vicine da nuocere le une alle altre e dell'estetica della visione. 

Non solo il recupero del passato, punto di forza di Tenuta Castellaro è il contesto scenografico incontaminato mozzafiato in cui è immersa e che ha spinto Lentsch proprio per la sua bellezza ha fare il possibile per preservarlo: una piana a 300 metri di altezza battuta dai venti del Tirreno e baciata dal mare che guarda le bellissime Filicudi e Alicudi in contrada Castellaro e un lembo di terrazze a strapiombo affacciate sull'isola di Vulcano in contrada al Cappero. 

E un altro merito ancora va riconosciuto a questa cantina l'avere impiegato maestranze locali, l'avere reintrodotto nuova linfa nel territorio. Il processo di vinificazione parte proprio dall’eccellenza agronomica. E anche qui  l’intento è quello di modificare il meno possibile il prodotto offerto dalla pianta. Tutto il processo di vinificazione avviene per caduta senza l’ausilio di pompe nei diversi travasi ed è previsto il solo uso di lieviti indigeni.

La produzione vede protagonisti i vitigni autoctoni delle Isole Eolie: la Malvasia delle Lipari nel Bianco Pomice e il Corinto nel Nero Ossidiana. Oltre a questi due, a gennaio 2014 sarà presentata la Malvasia delle Lipari Doc e in un prossimo futuro, verranno alla luce un rosato, Rosa Caolino, e un Corinto in purezza.

Roberto Chifari