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L'azienda

Un anno di Fud Palermo. Andrea Graziano: “Vi racconto i segreti del nostro successo”

15 Settembre 2016
andrea_graziano andrea_graziano

E stasera grande festa a partire dalle 19,30 con tanti assaggi gratuiti


(Andrea Graziano)

di Giorgio Vaiana

Un anno, 365 giorni. “Eppi bertdei” Fud Palermo, per dirla alla maniera di Andrea Graziano, l’ideatore di questo locale, inaugurato a Catania 4 anni fa ed aperto a Palermo lo scorso anno con la collaborazione di Claudio Bica e Gianluca Cigna, titolari della pizzeria palermitana Tredici7.

“Senza di loro non avrei mai scommesso su Palermo”, dice Andrea che sta definendo gli ultimi dettagli per la festa prevista stasera a partire dalle 19,30, “molto bordellara”, in pieno stile Fud. Che, nel bene e nel male, ha completamente ridefinito il concento di “vado a mangiarmi un panino e torno”. “Abbiamo portato il nostro concept di locale in una città che molti ci dicevano non essere pronta a queste cose – spiega Andrea – Ma il palermitano si è adattato rapidamente alle novità, al fatto che non si prenota, che si mangia solo con le mani, che si condivide il tavolo sociale. E ce ne siamo accorti anche noi”.
Ma non solo. Perché la ventata di freschezza portata da Fud in pieno centro storico a Palermo, alla Champagneria, ha “costretto” gli altri titolari dei locali un po’ ad adeguarsi: per la serie si copia sempre dal più bravo. Allora via con la pulizia ed il decoro degli spazi esterni, con una nuova proposta di menu, e tante novità. “Qui, adesso, è tutto molto più bello”, spiega Andrea, mentre snocciola numeri impressionanti sul successo di Fud Palermo che, in un solo anno “ha fatto i numeri di Fud Catania, che quest’anno, al quarto anno di apertura, ha fatto registrare la miglior performance di sempre”. All’inizio, però, su Fud c’era un disfattismo e un pessimismo, incredibile: “Vedrai – mi dicevano – che qui non mangeranno carne di cavallo, che la cosa non funzionerà”. E invece tra i panini più apprezzati c’è l’ors burgher con carne di cavallo “perché al palermitano piace osare e scoprire sapori nuovi”. Così come a Catania l’introduzione del panino con le panelle, mortadella di asino e limone è stata una scelta felice. “Alla fine i nostri panini più venduti sono i must, ossia lo scek burgher, il bec burgher e il baffalo burgher, ma stiamo pensando a tante novità”.


(Fud Palermo)

Già, perché Graziano, che a Catania in via Santa Filomena oltre a Fud Catania possiede il Sale Art Cafè e il Fud Off di freschissima apertura, è una mente sempre attiva: “Stiamo lavorando a un nuovo menu oltre che ad un libro che racconti la storia di Fud e che dovrebbe uscire a metà del 2017, più una serie infinita di eventi”. A partire da stasera, con la presenza di dieci produttori che faranno assaggiare i loro prodotti, che sono presenti nel menu di Fud Palermo. Ci sarà anche un produttore che realizzerà “laiv”, dal vivo la provola.


(Il Bec Burgher, uno dei panini più apprezzati)

“Noi siamo contenti per questi primi 365 giorni che sono andati oltre le nostre più rosee aspettative”. Il locale ha dato lavoro a 39 dipendenti (in totale Andrea ne ha 126). “Non abbiamo avuto particolari criticità – dice Andrea – Abbiamo solo dimostrato che determinati comportamenti si possono cambiare. E questo ci inorgoglisce”. Il palermitano, secondo Graziano “è più aperto alle novità, mentre a Catania è stato più complicato spiegare alcune cose. Loro, parlo per i catanesi, sono più lavoratori, fanno senza spaventarsi. I palermitani non fanno per non sbagliare, sono più cauti”. E poi Graziano, da grande gourmet qual è spiega le differenze, dal punto di vista del cibo, tra Palermo e Catania: “Sullo street food non c’è storia, vince Palermo; nella fascia media preferisco Catania; per i luoghi da grande gourmet, scelgo ancora Palermo”.