Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'evento

Cena a quattro mani al Circoletto di Capo d’Orlando

05 Dicembre 2011
piatto2 piatto2


Ravioli di ricotta e cozze in fonduta light di pecorino e fagioli Badda di Polizzi

Nata per gioco, tra la voglia di cimentarsi di qualcosa di nuovo e di confrontarsi, e la voglia di ricordare i vecchi tempi, la serata a quattro mani svoltasi venerdì 2 dicembre al ristorante il Circoletto di Capo d’Orlando.

I protagonisti sono stati gli chef Claudio Ruta della Fenice di Ragusa ristorante dell’Hotel Villa Carlotta, una stella Michelin, e Corrado Parisi, chef del ristorante La Locanda del Monsù di Sant’Agata di Militello. “Questa serata vuole proporre qualcosa di diverso, due amici che collaborano, preparando ognuno le proprie specialità”, ha detto Ruta. “Ci siamo ritrovati qui per ripercorrere le serate trascorse insieme anni fa – ha aggiunto Parisi – durante le quali dopo aver finito tardi di lavorare, ci cimentavamo a realizzare piatti, utilizzando l’inventiva.”


Sandwich di baccalà mantecato con sanapo all’aglio, olio al fumo e chips di pane nero

Il profumo della cucina, l’atmosfera percepita tra i fornelli, si è sprigionata un’aria di passione di tranquillità, di amicizia. Perché in fondo c’è l’ingrediente fondamentale: l’amore per la cucina che unisce i due cuochi.  “Per noi la cucina deve essere buona, sana e nutriente – ha ribadito Parisi -. La nostra mission è quella  di valorizzare l’ingrediente che il nostro territorio offre. Come ad esempio il pesce, che non può essere sempre lo stesso: ed è proprio da questa incertezza del territorio che nasce l’idea di inventarsi un piatto nuovo, giocando sì con la fantasia, ma ripercorrendo allo stesso tempo la storicità del piatto”. Il filetto di ricciola laccato al nero d’avola e rosmarino, servito con broccoletti, patate allo zafferano e grappa, ne è stata la prova. Così come il modo in cui Corrado ha interpretato i ravioli di ricotta e cozze in fonduta light di pecorino e fagioli badda di Polizzi, piatto di grande raffinatezza e delicatezza, o ancora la triglia, servita come antipasto in variazione di spinaci ai fiocchi su salsa setata al pomodoro ciliegino e anice stellato. Ruta ha sottolianeato a tavola la filosofia del piatto che da povero diventa principe. Interpretazione sublime è infatti stato il baccalà, servito come antipasto in versione sandwich, mantecato con sanapo all’aglio, olio al fumo e chips di pane nero. E sempre dallo stesso gioco tradizione- innovazione, il suo arancino al “cuturro” con cuore di gamberi rossi di Mazara allo zafferano su guazzetto rosso alle spezie.

La cena si è conclusa con un trionfo di golosità per gli amanti del cioccolato e soprattutto per gli amanti dei sapori particolari: Mousse al cioccolato servita con sale di Mozia e sale delle Hawai con crosta di pane all’olio d’oliva interpretata da Parisi. Espressione della ricercatezza della materia prima, del prodotto, perfettamente in linea con lo stile del ristorante, dove nulla è per caso.


Gianfranco Bottino

Il titolare del ristorante, Gianfranco Bottino, lo ha rilevato 11 mesi fa. Da organizzatore di feste in discoteca, ha avuto sempre una passione per la cucina e per i vini. Interessante la sua cantina, dove tra un comò d’antiquariato e una libreria, si può trovare un Sassicaia o etichette francesi per un totale di 900 etichette. “ La mia parola d’ordine è ricercatezza, mai improvvisazione”- dice Bottino -. La mia voglia di conoscere, d’imparare, mi ha portato spesso fuori, ho fatto un’esperienza all’estero, a Copenaghen, con lo chef Roberto Nocita, che adesso vorrei portare qui al mio ristorante ”. E così, respirando aria di buon vino e di buon cibo, è terminata in bellezza la serata.

Maria Antonietta Pioppo