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L'evento

Cittadinanza onoraria a Pippo Caffo, padre del Vecchio Amaro del Capo

28 Settembre 2025
Giuseppe “Pippo” Caffo, padre del celebre Vecchio Amaro del Capo Giuseppe “Pippo” Caffo, padre del celebre Vecchio Amaro del Capo

Santa Venerina celebra il legame con l’imprenditore che ha portato il nome del paese nel mondo

Durante la ventottesima edizione di EnoEtna, la rassegna che ogni settembre celebra i vini del vulcano e la cucina della sua terra, il Comune di Santa Venerina ha scelto di conferire la cittadinanza onoraria a Giuseppe “Pippo” Caffo, presidente del Gruppo Caffo 1915 e padre del celebre Vecchio Amaro del Capo.

Il riconoscimento, che sarà consegnato il 28 settembre in Consiglio Comunale, ha il sapore di un ritorno a casa. Nato proprio a Santa Venerina nel 1945, Caffo lasciò giovanissimo il paese etneo per trasferirsi in Calabria, a Limbadi, sulle pendici del Monte Poro. Da lì ha guidato la crescita della piccola distilleria di famiglia trasformandola in un gruppo industriale internazionale, oggi leader nella produzione di distillati e liquori, con milioni di bottiglie distribuite in Italia e all’estero.

Dietro la sua vicenda imprenditoriale, però, resta intatto il legame con il paese d’origine. “Si è trasferito in Calabria, ma non ha mai dimenticato Santa Venerina, che rivendica sempre con orgoglio”, ha sottolineato il sindaco Santo Raciti. Proprio qui, infatti, Caffo sta investendo nella ristrutturazione del primo stabilimento di famiglia, con l’idea di trasformarlo in museo: un luogo della memoria che racconti non solo la storia dei Caffo, ma anche quella di una comunità da sempre legata alla cultura della distillazione.

La cerimonia sarà seguita da un talk con rappresentanti delle istituzioni regionali e del mondo del vino, tra cui Andrea Messina, assessore delle Autonomie Locali, Luca Sammartino, vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Agricoltura, e Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio di Tutela Etna Doc.

EnoEtna, giunta quest’anno al traguardo dei ventotto anni, animerà Santa Venerina con degustazioni, spettacoli, arte e il tradizionale Palio delle botti. Un appuntamento che rinnova l’identità di un paese cresciuto tra alambicchi e vinacce, dove la distillazione, tra Ottocento e Novecento, è stata motore economico e culturale. Non è un caso se una delle vie principali porta ancora il nome di “Stabilimenti”, memoria concreta di un distretto che ha fatto scuola, tra rosoli di agrumi e amari destinati alle rotte commerciali del Mediterraneo.

Il conferimento a Pippo Caffo appare così come un gesto di continuità: un uomo che ha portato il nome di Santa Venerina nel mondo e che oggi, con questo riconoscimento, riceve dal suo paese l’abbraccio più autentico.