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L'evento

Expo, apre anche il cluster Bio-Mediterraneo. Cartabellotta: “Ci giochiamo il nostro futuro”

02 Maggio 2015
cartabellotta cartabellotta


(Dario Cartabellotta, davanti l'Ape-Car che proporrà pesce fritto a basso prezzo)

da Milano, Michele Pizzillo

È più che ottimista Dario Cartabellotta sul successo, ad Expo, del Cluster Bio-Mediterraneo di cui è responsabile unico.

Tant’è che appena il premier Matteo Renzi ha dichiarato aperta l’esposizione universale, ha chiamato a raccolta i rappresentanti delle nazioni (Albania, Algeria, Egitto, Grecia, Libano, Malta, Montenegro, San Marino, Serbia e Tunisia) che sono presenti in questo originale cluster e ha inaugurato la struttura praticamente appena bonificata dagli operai che lavorano alla realizzazione del sito Expo. “Non possiamo perdere tempo – ha dichiarato a Cronache di Gusto Cartabellotta -. Abbiamo molto lavoro da fare se vogliamo far conoscere le eccellenze di cui è ricco il Mediterraneo e la Regione Sicilia”.

Anche perché è convinzione generale che il cluster affidato alla gestione della Sicilia, unica regione presente sia in un cluster sia nel padiglione nazionale, sarà il più visitato di Expo. Almeno il dieci per cento di tutti i visitatori passerà da qui, conti alla mano circa due milioni di persone.


(L'inaugurazione dello stand di San Marino)

Non può essere diversamente. Intanto per l’originalità dell’idea di fare questo cluster, poi l’attrattività del programma già dalla prima settimana che vede protagoniste le isole attorno alla Sicilia. “Isole dove si pratica un’agricoltura eroica e capace di mettere sul mercato prodotti originali e unici – sottolinea Cartabellotta -. Per questo abbiamo deciso di enfatizzare, e giustamente, i vigneti ad alberello, il vino passito e i muretti a secco di Pantelleria. Che ritengo sia di grande richiamo per chi ha voglia di conoscere quella che mi sento di definire una sorta di agricoltura estrema”. E, così, la prima settimana di maggio il Cluster Bio-Mediterraneo sarà tutto dedicato all’esaltazione di una produzione agricola a cui dovrebbe essere riconosciuto un ben definito valore per permetterne la sopravvivenza anche perché rappresenta la vera bio-diversità del Mediterraneo. Una bio-diversità che la sera del 6 maggio sarà protagonista dello speak-easy aperitivo culturale “Donnafugata a Pantelleria: creatività agricola, biodiversità e paesaggio”. Una iniziativa in perfetta sintonia con il tema di Expo “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. In questa occasione si parlerà del giardino pantesco che Donnafugata ha donato al Fai, Fondo ambientale italiano, per esaltare il valore di una viticoltura che sposa l’essenza del territorio con i temi della sostenibilità e dell’eccellenza produttiva.

“Oltre a quello dell’agricoltura, ci dobbiamo preoccupare di riconoscere anche il valore della pesca artigianale, quella che non va oltre le 12 miglia dalla costa – dice Cartabellotta -. Cominciando a pensare come integrare pesca e consumo, pesca e prodotti del territorio circostante”. Cosa ha fatto il commissario del cluster per mettere in evidenza questa integrazione? Ha portato a Milano un Ape-car, col sulla fiancata lo slogan Sicily coast’s fish, trasformato in cucina mobile per proporre la frittura di pesce ai visitatori di Expo, E ad un prezzo più che accessibile, 5 euro. “In sintonia con la nostra attenzione per l’accessibilità al cibo”, dichiara il responsabile del cluster.


(Jose Rallo)

Mentre verso la conclusione dell’esposizione universale, a ottobre, dalla Sicilia arriveranno le attrezzature per costruire un frantoio che diventerà una sorta di laboratorio dove mostrare ai visitatori di Expo la pratica della molitura delle olive così come avviene nell’area di produzione delle bacche.
“Senza trascurare di sottolineare che il cluster del Bio-Mediterraneo è una sorta di location delle tre i: i come identità di Sicilia; i come integrazione del Mediterraneo; i come innovazione delle aziende – spiega Cartabellotta -. E noi, nella tecnologia e nella meccanizzazione delle aziende agricole ci crediamo e con le iniziative adottate dalla Regione abbiamo già raggiunto risultati interessanti per gli agricoltori”.

Permettendo anche l’accessibilità al cibo e l’esaltazione di un’area, come quella mediterranea e i paesi che si affacciano, che è stata la culla delle attività agricole.