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L'evento

Verso Taste of Roma, gli chef si preparano alla “ludogastronomia”

13 Settembre 2016
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Taste of Roma porta nella capitale la “ludogastronomia”, un approccio informale e giocoso all'alta cucina illustrata da 56 piatti d'autore con un pubblico di buongustai che mediamente supera le 4mila presenze al giorno (ne parlavamo qui).

“Venite e scoprite” è l'invito dei promotori della kermesse in programma da giovedì 15 a domenica 18 all'Auditorium Parco della Musica di Roma che lo scorso anno ha superato le 23mila presenze, con un trend di crescita di oltre il 22%. E chi vive con diffidenza la moda dei top chef, avrà modo di ricredersi, rischiando poco in termini economici, 6 euro per le portate d'autore nei 12 ristoranti-temporary, con 15 cucine, e dieci euro per i piatti-icona dei grandi chef stellati coinvolti: Francesco Apreda (Imago dell'Hassler); Adriano Baldassarre (Tordomatto); Heinz Beck (La Pergola-Rome Cavalieri); Roy Caceres (Metamorfosi); Davide De Luca (Fernanda Hosteria); Cristina Bowerman (Glass Hostaria); Alba Esteve Ruiz (Marzapane); Alessandro Narducci (Acquolina); Giulio Terrinoni (Per Me); Stefano Marzetti (Mirabelle Hotel Spendide Royal); Angelo Troiani (Il Convivio Troiani); Daniele Usai (Andrea Fusco). Con la concreta partecipazione di quattro stellati, Anthony Genovese (Il Pagliaccio); Oliver Glowing dell'omonimo ristorante; Gianfranco Pascucci (Il Porticciolo di Fiumicino) e Massimo Viglietti (Enoteca Al Parlamento) che, in collaborazione con la scuola di cucina Coquis ed Esselunga, saranno ai fornelli del Charity restaurant con ricavi devoluti ad associazioni ambientaliste, o attive in campo sociale o ai territori del reatino colpiti dal sisma.

Ad inaugurare giovedì la manifestazione di “intrattenimento, scoperta e conoscenza” culinaria l'assessore della Regione Lazio Carlo Haussmann. Novità 2016 il lounge bar a Stazione di Posta, con i migliori bartender della scena romana, e i corsi di cucina inclusi nei prezzo d'ingresso, che è di 16 euro. Gli chef romani lavorano da un paio di mesi per l'iniziativa che impone di moltiplicare raffinate ricette espresse per grandi numeri: Fusco ha fatto maxi scorte di pollame, Terrinoni utilizza 15 Kg di arance per estrarre 600 grammi di polvere di agrumi. 

L'iniziativa, mutuata da un format internazionale made in London, ha anche edizioni a Milano e Bologna, ha detto l'ideatore Mauro Dorigo precisando che “non vuole sostituirsi ai ristoranti ma presentare il meglio della cucina espressa e avvicinare ai ristoranti persone che di solito non li frequenta con un ritorno di tavoli prenotati nei locali coinvolti che si allunga nei sei mesi successivi”. Presente in tutte e cinque le edizioni romane, Roy Caceres: “questo evento mi è piaciuto fin dall'inizio e ogni anno vedo una grande crescita. Noi siamo a 500 metri dall'Auditorium ma nella quattro giorni incontriamo un pubblico diverso che poi viene a scoprire la nostra “antipasta”, il quinto quarto di pesce di Giulio Terrinoni che della rana pescatrice utilizza tutto, lampredotto e fegato compresi, o il brodo d'estate e i segreti del maiale di Alba Ruiz”.

C.d.G.