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L'evento

Vinitaly 2023, Bricolo e Danese: “Sarà una fiera ancora di più attenta alle logiche di mercato”

07 Novembre 2022
Federico Bricolo e Maurizio Danese - ph Ennevi VeronaFiere Federico Bricolo e Maurizio Danese - ph Ennevi VeronaFiere

Prosegue a pieno ritmo il piano di sviluppo di Vinitaly con il potenziamento del business in fiera, la selezione degli operatori e l’incremento della quota estera.

Direttrici di lavoro che stanno impegnando fortemente Veronafiere in previsione della 55ª edizione della rassegna internazionale (Verona, 2-5 aprile 2023), con un calendario di eventi promozionali sui mercati di Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Paesi Scandinavi e Finlandia, Est Europa, Sud America e Asia rivolti esclusivamente all’incoming mirato di Top buyer e professionisti del canale horeca. Al contempo, è stata ampliata l’iniziativa “tailor made” di operatori selezionati direttamente dai produttori e invitati dalla fiera. A fine settembre Veronafiere con le proprie società estere ha intercettato inoltre la ripresa su due aree geoeconomiche di grande influenza e importanza quali Sud America e Asia dove, in collaborazione di Ice-Agenzia, ha organizzato rispettivamente la terza edizione di Wine South America (a Bento Goncalves) e l’edizione speciale di Wine to Asia (a Guangzhou), mentre dal 10 al 14 novembre col Vinitaly China Road Show sarà nelle città di Shanghai, Nanning e Shenzhen. Si tratta di iniziative che promuovono congiuntamente le produzioni vinicole del made in Italy e l’incoming a Vinitaly 2023 di operatori da mercati a forte potenzialità di crescita. A questo, si aggiunge lo strumento digitale Vinitaly Plus dedicato al business e alla relazione con la community lungo tutto l’anno e dove sono presenti più di 17 mila etichette e si dialoga in 10 lingue.

“Il nuovo Consiglio di amministrazione ha chiaro come indirizzo quello di dare valore crescente alla partecipazione in fiera per le aziende clienti – evidenzia Federico Bricolo, presidente di Veronafiere – In tale direzione sta lavorando con grande impegno l’amministratore delegato con tutta la squadra: dal management ai collaboratori. L’industria fieristica è un asset strategico del paese che genera 22,5 miliardi di euro l’anno di produzione. Non solo, per le aziende che hanno utilizzato le fiere nelle loro politiche commerciali, ha prodotto nel periodo 2012-2019 un ritorno di 12,6 punti di crescita cumulata in più delle vendite e 0,7 punti in più di Ebitda rispetto a chi non ha partecipato. Come Fiera di Verona partiamo dall’esperienza di 120 anni di attività durante i quali vi sono stati periodi storici molto complessi, come quello che stiamo vivendo oggi, affrontati con progettualità e professionalità al servizio dei settori economici che rappresentiamo attraverso le rassegne di proprietà e organizzate direttamente, tra le quali si inserisce a pieno titolo dal 1967 Vinitaly per il comparto vinicolo”.

“Guardiamo al 2023 partendo dal buon risultato, al netto delle limitazioni pandemiche in corso fino a tutta la prima parte dell’anno, ottenuto nell’ultima edizione di Vinitaly ad aprile che ha registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: 25.000 operatori esteri da 139 Paesi, pari al 28% sul totale delle 88 mila presenze, con Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Canada in testa – sottolinea l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese –. Il 55° Vinitaly sarà ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo in favore di un comparto che, come molti altri, sta attraversando, in questa fase scossa da numerosi fattori esogeni, un momento complesso a livello strutturale dopo anni di crescita felice. La risposta ad oggi è molto positiva, con richieste di ampliamenti sia da parte di aziende private, sia di presenze regionali e consortili e con un Vinitaly a cui viene chiesto sempre più spesso di affiancare con la propria organizzazione specifiche iniziative promozionali. Anche sul fronte del contenimento dei costi, abbiamo deciso di non scaricare a valle determinati aumenti che tutti stiamo scontando, come ad esempio i costi energetici che restano immutati per le aziende rispetto al recente passato. In generale, anche dal punto di vista espositivo stiamo lavorando su alcune innovazioni che contiamo di poter introdurre già a partire dalla prossima edizione”.

C.d.G.