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L'iniziativa

Grani antichi e sementi italiane, patrimonio da valorizzare: se ne parla a Noto

09 Maggio 2023
Campo di grano Campo di grano

Il 12 maggio presso il Cumo, Consorzio Universitario Mediterraneo di Noto in provincia di Siracusa, si terrà un convegno sul tema “Grani antichi e altre sementi italiane, un patrimonio da tutelare e valorizzare”. Avasim l’Alleanza per la Valorizzazione delle Antiche Sementi Italiane e del Mediterraneo, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili, pone l’accento sulle proposte normative, per la tutela dei semi antichi italiani e delle loro filiere. “Quello degli antichi semi italiani è infatti un immenso settore, che comprende le varietà vegetali originarie del nostro Paese, in quanto qui nate o storicamente presenti ancora coltivate grazie al lavoro di contadini e agricoltori custodi, che le hanno tramandate di generazione in generazione, mantenendole nella loro purezza originaria. Un patrimonio di inestimabile valore da salvaguardare, l’evento sarà l’occasione per fare il punto sulla biodiversità e per capire il ruolo dei grani antichi” ha sottolineato Rosario Di Lorenzo, Presidente Accademia dei Georgofili, Sezione Sud-Ovest, Palermo. Per l’occasione, si riuniranno i rappresentanti di importanti istituzioni, docenti universitari, professionisti del diritto, scienziati, imprenditori e ricercatori provenienti dall’Italia e dall’Area del Mediterraneo. Tra gli interventi, per citarne qualcuno: il Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vicenzini; il direttore dell’Ente Gestore Sito Unesco e Amministratore delegato Cumo, Paolo Patanè; il Direttore Generale dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta. Tra gli esponenti del mondo accademico e scientifico saranno presenti Albino Maggio, del Dipartimento di Agraria – Università degli Studi di Napoli Federico II; Nunzio D’Agostino e Luigi Frusciante, Dipartimento di Agraria – Università degli Studi di Napoli Federico II; Dario Giambalvo, Gaetano Amato, Rosolino Ingraffia, Antonella Lo Porto e Alfonso Frenda, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, Università degli Studi di Palermo; Salvatore Luciano Cosentino, Umberto Anastasi, Giorgio Testa, Paolo Caruso, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, Università degli Studi di Catania.