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L'iniziativa

I Rotary siciliani ai colleghi tedeschi e austriaci: il nostro riscatto passa attraverso l’agricoltura

06 Maggio 2014
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Un tour in Sicilia per il Comitato InterPaese Italia – Germania – Austria del Rotary Club che mira a promuovere la conoscenza dei popoli, le produzioni e le potenzialità produttive.

Alla base di tutto c’è il Progetto Officina Laboriosa che vede come capofila Marina Pandolfo, presidente del Rotary Palermo Ovest.

“Problematico e indispensabile, scindere il binomio Sicilia uguale mafia quando si varca il confine alpino. Il  messaggio, che abbiamo voluto trasmettere alle delegazioni austro-tedesche in visita, è stato quello di una Sicilia che valorizza ormai gli aspetti “positivi” e non una certa immagine di violenza e criminalità che, all’estero, è stata spesso tristemente confusa col folklore. Ad esempio, le grandi estensioni convertite in agricoltura biologica per produzioni di pregio, come garanzia per il futuro della nostra regione, sono una possibile chiave di lettura che rimpiazza le forti negatività del passato”.

E’ una visione progressista quella descritta dalla presidente Pandolfo, la visione di una terra entrata pienamente nella fase post-mafia. Un caso concreto, oggetto dell’intervento rotariano, è la cooperativa sociale Sosvile di cui è presidente Marilù Monte. Si tratta di una cooperativa sociale affidata a giovani in età compresa fra i 18 e i 40 anni che, attraverso un protocollo d’intesa tra i comuni di Roccamena e Monreale, ha ricevuto in uso nel febbraio 2012 un bene confiscato alla criminalità.

“Subito dopo la consegna ufficiale, il bene è stato vandalizzato e reso inutilizzabile con nessuna possibilità di recupero. L’insufficienza di fondi per provvedere al ripristino delle attività è stata così sopperita dal sostegno dei sette Club Rotary dell’area panormita (Ovest, Est, Nord, Baia dei Fenici, Bagheria, Mediterranea e Monreale) con il “Progetto Officina Laboriosa, l’ape nera sicula e il mandorlo in sinergia per una nuova opportunità di sviluppo sociale”. Il progetto, portato a compimento, ha previsto l’impianto di un ettaro di mandorleto, l’acquisto le arnie e di tredici famiglie di api nere sicule, per avviare la riconversione produttiva del terreno. L’intero progetto ha avuto un costo di quasi 16 mila euro, di cui il 50% finanziato dai suddetti club, mentre il restante finanziato dal distretto Sicilia-Malta attraverso la Rotary Foundation”.

Alla cena conviviale del 26 aprile ha preso parte anche Dario Cartabellotta, già assessore siciliano all’agricoltura, che ha approfondito il tema delle pontezialità agricole, della biodiversità e delle eccellenze siciliane. Grazie all’affidamento dei terreni confiscati alla criminalità organizzata alle cooperative giovanili, Cartabellotta ha posto l’accento sulla rinascita di un’agricoltura che rispetti i criteri del buono-giusto-pulito, parafrasando così il “dogma” di Slow Food: un’agricoltura tradizionale che dia quindi valore a quelle che sono le tipiche coltivazioni.

C.d.G.