Per Enzo Essenza la cucina è sempre stata una passione.
Sin dai tempi dell’Università, quando studiava Farmacia. Fino all’anno scorso Enzo ha lavorato come informatore scientifico per una multinazionale giapponese. Si occupava di un immunosoppressore che evita il rigetto nei trapianti. La cucina per lui è stato un seme che è germogliato lentamente, “fino a quando – racconta – è maturata in me la consapevolezza della necessità di sviluppare questo lato artistico”. L’anno scorso ha lasciato un lavoro che non gli dava più stimoli e, dopo una serie di corsi di cucina con chef più o meno blasonati, ha deciso di iscriversi a Nosco.
“E’ stata una decisione difficile ma fondamentale per la mia realizzazione – dice – nella quale sono stato supportato dalla famiglia. Non mi riconoscevo più in quello che facevo e dovevo riprendere in mano le redini della mia vita”.
Il suo percorso a scuola non è stato tutte rose e fiori, “ci sono stati momenti difficili ed è banale chi dice che la cucina è solo creatività perché invece c’è molta disciplina. Grazie alla scuola ho potuto diventare padrone della tecnica che è quella che ti permette di acquisire quel linguaggio comune da spendere in qualunque ristorante e sul quale basare la propria attività”.
A termine del corso, Enzo ha scelto di fare lo stage da Nosco ed oggi lavora per la struttura. Si occupa di logistica, realizza progetti per promuoverla e farla conoscere anche al di fuori del territorio e poi, naturalmente, cucina. E intanto coltiva un sogno, quello di aprire un locale tutto suo.
CM