di Michele Pizzillo, Milano
“Non ho niente da nascondere, per questo vi faccio vedere come mi producono”, parola di Mortadella di Bologna Igp che, nella “saletta lab” e nell’adiacente caffetteria della Triennale di Milano, in un’ambientazione tutta declinata sul rosa, ha annunciato che sarà presente a Fico, il grande parco agroalimentare di Bologna che aprirà i battenti il 15 novembre prossimo.
Nella Fabbrica italiana contadina, il Consorzio Mortadella Bologna, in uno spazio di 300 metri quadrati ha costruito una vera fabbrica per consentire ai visitatori, da dietro una grande vetrata, di seguire l’intero processo di produzione di una delle eccellenze dell’agroalimentare italiano. Annesso alla fabbrica c’è un piano dedicato alla vendita e uno alla storia, ai profumi e ai sapori, dove sarà possibile degustare in loco la Mortadella igp – prodotta “a km zero” – all’interno del “Mortadella Bar”. Insomma, “un luogo d’incontro in cui il piacere e il sapere diventeranno un’unica grande esperienza gastronomica che coinvolgerà i 5 sensi, sarà quasi come viaggiare nel tempo: perdersi nel sapore del presente, tra i profumi del passato e lanciare uno sguardo al futuro, sentire la voce di chi abita questo spazio e toccare il cielo… rosa con un dito. Un tesoro da regalare a tutti coloro che amano la tradizione italiana”, ha detto a Milano il direttore del Consorzio, Gianluigi Ligasacchi.
L’esperienza sarà soprattutto un viaggio educativo per i visitatori italiani e stranieri, con una particolare attenzione per i giovani, visto che non mancheranno iniziative pensate per le scuole. Insomma, un percorso formativo che eliminerà per la prima volta il “filtro” tra il consumatore e il produttore, per fornire informazioni dettagliate perché la visita alla fabbrica sarà un vero e proprio tour in cui i visitatori vivranno da vicino le fasi di preparazione e ne apprenderanno le caratteristiche e la storia, grazie anche all’utilizzo di strumenti interattivi, e potranno ovviamente anche degustarla la mortadella, sia nel modo più tradizionale, sia in abbinamenti insoliti. Tant’è vero che sono previste degustazioni e abbinamenti con altre specialità del territorio, proposte di street food, corsi di formazione con la partecipazione di grandi chef provenienti da tutta Italia.
(Sonia Peronaci, Gianluigi Ligasacchi e Corradino Marconi)
Un “assaggio” è stato proprio l’evento milanese di presentazione in anteprima della Fabbrica di Mortadella Bologna Igp, con una chiacchierata tra il presidente del Consorzio Mortadella Bologna, Corradino Marconi, il direttore dello stesso consorzio Gianluigi Ligasacchi, Carlo Meo, docente di food experience design al Poli Design del Politecnico di Milano, lo chef Dario Guidi dell’Antica Osteria Magenes di Barate di Gaggiano che curerà il menù della fabbrica, la cuoca e presentatrice Sonia Peronaci e il food writer Luca Sessa che immersi nell’ambientazione “rosa”, non solo il rosa della mortadella visto che pure nel mortadella spritz e nel mortadella tonic prevaleva il rosa. In questa occasione Marconi ha detto che “Fico rappresenta una grande sfida per il Consorzio, un progetto fortemente voluto da tutte le aziende produttrici per far conoscere ancor più da vicino e in completa trasparenza la Mortadella Bologna Igp, la sua storia e la sua autenticità che ne fa uno dei prodotti più amati in Italia e nel mondo”. Si tratta di 30 aziende, che producono il 95% di un prodotto fra i più diffusi all’estero. Il loro fatturato annuo è di oltre 2,7 miliardi di euro, danno da vivere ad oltre 6.000 famiglie, di cui più di 2.500 solo in Emilia Romagna, e generano un importante indotto economico: basti pensare agli allevamenti, ai macelli e agli innumerevoli punti di vendita; ma anche le industrie che fanno conce, aromi, packaging, sono tutte realtà che ruotano intorno al mercato della Mortadella.
Attualmente la Mortadella rappresenta il 14,4% della produzione salumiera nazionale e con consumi pari al 41% del totale nazionale, è il secondo salume tutelato, subito dopo il Prosciutto di Parma. Tant’è vero che è un salume consumato regolarmente nell’85% delle famiglie italiane e apprezzato dai consumatori di tutte le fasce di età e di tutte le aree territoriali. Il consumo di mortadella, poi, viene associato ad un sistema di valori positivi che fanno riferimento alle dimensioni edonistiche del sapore, del profumo e della socialità. La sua semplicità e la sua versatilità d’uso, in casa e fuori casa, anche come ingrediente per la preparazione di piatti “tipici” della tradizione culinaria nazionale, fanno della mortadella un elemento molto importante nelle abitudini di consumo delle famiglie italiane. Di mortadella, poi, si esportano più di 25 mila tonnellate – con incrementi medi annui del 5-6% -, prevalentemente destinate a Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna fra i Paesi dell’Unione Europea; nonché, fra i Paesi che non fanno parte dell'Unione europea, Svizzera, Giappone e Nord America.