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L'iniziativa

Milano, la Rigoni finanzia il restauro dell’Atrio dei Gesuiti della Pinacoteca Brera

14 Aprile 2015
Andrea_Rigoni Andrea_Rigoni

(Andrea Rigoni)

da Milano, Michele Pizzillo

Lo splendido olio su tela “La fruttivendola” che Vincenzo Campi realizzò nel 1580 è una sorta di piacevole ossessione per Andrea Rigoni, amministratore delegato della Rigoni di Asiago, da quando, tanti anni fa, visitò la Pinacoteca di Brera, a Milano.

“Non l’ho mai dimenticato. Ogni volta che visito musei o sfoglio libri e giornali d’arte, il ricordo mi porta sempre all’opera del pittore cremonese per la sua genialità nella delicata descrizione dei frutti di stagione che, con i loro colori vivaci, circondano la giunonica venditrice in primo piano e capaci di distogliere l’attenzione dal paesaggio circostante”.

È stata una vera confessione questa di Rigoni quando ha annunciato che l’azienda di famiglia, leader nella produzione biologica di miele e di confetture, entra nel palazzo simbolo del sistema museale milanese da benefattore. Insomma, un debutto in grande stile perché la Rigoni finanzia l’intervento di manutenzione e restauro dello spazio denominato “Atrio dei Gesuiti”, che una volta costituiva la porta principale di accesso a Brera. Questo intervento “è particolarmente significativo non solo per la sua collocazione e per il valore artistico dei bassorilievi in esso ospitati – spiega Sandrina Bandera, direttrice del Polo museale della Lombardia – ma anche per il fatto che rappresenta il momento conclusivo della complessiva opera conservativa e di restauro che è stata riservata al palazzo”.


(L'Atrio dei Gesuiti di Palazzo Brera a Milano)

Il patron di Rigoni ha evito ogni riferimento al costo di questo progetto, preferendo sottolineare che “siamo sinceramente orgogliosi di contribuire al recupero di questo angolo di Brera e desideriamo ringraziare la Soprintendenza di Milano, l’Associazione amici di Brera e Fondaco per aver reso possibile la nostra partecipazione nell’iniziativa che oltre a consentirci di consolidare il nostro legame con l’arte, la cultura e la formazione, ci permette di instaurare un rapporto con la città di Milano che ci ospitata durante l’Expo e in importanti altre iniziative commerciali”.

Infatti il capoluogo lombardo è uno dei più importanti mercati italiani per questa azienda creata ad Asiago nel 1923 e che ogni anno lavora e trasforma 6.000 tonnellate di frutta attraverso un ciclo produttivo totalmente automatizzato. E con passaggi registrati per assicurare la tracciabilità delle materie prime utilizzate. Rigoni di Asiago, dice il suo amministratore delegato, “controlla le filiere per tutti i frutti che trasforma e per i mieli che produce, siglando accordi con agricoltori e apicoltori bio. Essi ci forniscono la totalità del miele italiano e dei frutti mediterranei, quali arance, limoni, mandarini, pesche, albicocche. L’intenso controllo della filiera assicura l’alta qualità della materia prima”.


(Il Portale San Sepolcro)

Insomma, l’iniziativa di entrare da benefattore a Brera può essere visto come una sorta di restituzione di una parte di quanto la comunità milanese continua a dare a questa importante azienda che porta l’ottimo made in Italy in giro per il mondo. “Siccome siamo convinti che una delle ricchezze del nostro Paese è il patrimonio artistico, non possiamo restare inerme davanti al degrado e alla rovina di opera d’arte irripetibili”, sottolinea Rigoni che per il suo debutto milanese si è affiancato a Fondaco, azienda leader in Italia nel settore della consulenza riguardante il recupero e il restauro di opere d’arte. L’intervento di Brera, inoltre, è il cinquantesimo restauro di Fondaco in dieci anni di attività della società.

Andrea Rigoni ha, poi, annunciato che durante i sei mesi di Expo, la sua azienda svilupperà diverse iniziative con la Pinacoteca, la Biblioteca Braidense, l’Accademia e l’Orto botanico di Brera. La prima di questa iniziative avrà come tema “dal quadro al piatto” per poter disquisire delle opere in relazione al cibo e verrà realizzata con il coinvolgimento della Picoteca di Brera e il Cnr di Roma.