Non un semplice concorso, ma un progetto che unisce competizione, formazione e promozione. È stato presentato a Roma il programma della XXXIV edizione dell’Ercole Olivario, lo storico riconoscimento che dal 1993 premia le eccellenze olearie italiane.
Attorno all’“Oscar degli oli” si è ormai costruito un vero sistema, che comprende anche il concorso nazionale “Olive da Tavola”, dedicato a olive e paté; il premio “La Goccia d’Ercole” per le piccole produzioni; e “Extra Cuoca”, la competizione che valorizza il talento delle cuoche professioniste nell’uso dell’olio di qualità in cucina.
Il progetto, promosso dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio con numerosi partner istituzionali e associativi, ha presentato a Unioncamere un calendario fitto di appuntamenti che accompagneranno i produttori lungo tutto l’anno, in Italia e all’estero.
«Non si tratta solo di premiare i migliori – ha sottolineato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e del Comitato di coordinamento del concorso – ma di valorizzare un comparto che si muove sempre più nella direzione della qualità. L’Ercole Olivario è un progetto di sistema che offre visibilità e opportunità di crescita all’intera filiera».
Tra le novità, il rafforzamento dell’Ercole Olivario Training, che amplia l’offerta formativa con corsi per assaggiatori, aziende e persino ristoratori, grazie alla collaborazione con Evo School. Una scelta che evidenzia il ruolo chiave della formazione nella diffusione della cultura dell’olio di qualità.
Accanto alla competizione, il concorso diventa anche volano di promozione territoriale. Dal SOL2EXPO di Verona all’Evolio Expo di Bari, fino a Olio Capitale a Trieste, i produttori avranno occasione di presentare le proprie etichette sui principali palcoscenici internazionali.
Quest’anno, inoltre, una nuova normativa introduce l’obbligo di consegnare le olive in frantoio entro sei ore dalla raccolta, un passo importante verso la tracciabilità e la qualità. «L’Italia – ha ricordato Mencaroni – è un attore di primo livello nel mercato mondiale dell’olio. La sfida è aiutare i produttori a distinguersi, commercializzare in modo efficace e legare sempre più il prodotto ai territori e al turismo».
Un invito che si traduce anche nella spinta all’oleoturismo: secondo i dati presentati da Unioncamere, oltre un turista su cinque sceglie l’Italia proprio per le produzioni enogastronomiche locali, e uno su quattro per la ristorazione di eccellenza. L’olio, in questo scenario, diventa ambasciatore di territori e culture.
L’appuntamento finale sarà ad aprile 2026 a Perugia, con la proclamazione dei vincitori della XXXIV edizione. Ma il percorso è già iniziato: un viaggio lungo un anno, nel segno dell’olio e delle sue mille storie.
