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L'iniziativa

Sicilia in Pizza: a tutta Vastedda, countdown per la finale

21 Giugno 2014
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Alle 19 si accendono i riflettori, posti esauriti


Nove pizzaioli in gara si sfideranno a “Sicilia in Pizza: a tutta Vastedda”. 

L’appuntamento è per oggi, dalle ore 19, all’NH di Palermo della catena NH Hotel Group (Foro Umberto I, 22). L’evento è organizzato dal giornale on line Cronache di Gusto con il Consorzio di Tutela della Vastedda della Valle del Belìce Dop e Agensud. Il progetto è di Trazzere del Gusto, società specializzata nella commercializzazione e promozione dei prodotti d’eccellenza siciliani, che ha curato le selezioni provinciali e che ha messo su una rete di risto-pizzerie in cui verrà proposto un menu “Sicilia in Pizza: la Vastedda della Valle del Belice Dop sposa la pizza”.

Nove pizzaioli in gara, uno per provincia. A sceglierli, durante le selezioni provinciali, le giurie tecniche composte da un rappresentante dell’Onaf, uno di Slow Food e uno di Cronache di Gusto. Nella finale ciascun pizzaiolo riproporrà la creazione con cui ha conquistato i giurati nella prima fase. Immancabile la Vastedda, poi spazio alla fantasia e all’arte, con prodotti rigorosamente made in Sicily per quella che sarà una sfida “all’ultima pizza”. 


Da sinistra in alto Alessandro Tomasella (Del Margherita, Caltanissetta), Pippo Cangemi (Charleston, Canicattini Bagni), Francesco Mannina (Agriturismo Vultaggio, Castelvetrano), Alessio Mataffei (Traminer, Barcellona), Fabio Putrino (Osteria Pane, Olio e Sale, Mascalucia), Silvio Castagna (Da Carlo, Pergusa), Gianluca Graci (Sarda Salata pizza & spaghetti, Licata), Francesco Cassarino (Caravanserraglio, Ragusa)
Angelo Prestigiacomo (La Bufalaccia, Palermo)Angelo Prestigiacomo de “La Bufalaccia” di Palermo si presenta con “Firrìo Siciliano”: un impasto di farina di Maiorca, maturazione 24 ore, condita con Vastedda del Belìce Dop, mozzarella Ragusana, tenerumi, aglio di Nubia, pomodoro Pizzutello di Paceco, pesce spada di Messina, pangrattato, mandorle di Avola tostate e pinoli di Piazza Armerina. 

 

“Nonno Nanè” è la pizza di Francesco Cassarino della pizzeria “Caravanserraglio” di Ragusa. Qui la maturazione è lunga, 72 ore, l’impasto realizzato con farine di Maiorca e Timilia da Molitura a Pietra. Il condimento è semplice: Vastedda del Belìce DOP, pomodoro Tomperinos, basilico Fresco, sale, pepe e olio Extra Vergine D’Oliva (qualità tonda iblea).  

Quella di Gianluca Graci di “Sarda salata, pizza & spaghetti” a Licata (Ag) si chiama “Robba”, l’impasto è realizzato con farina di grano tenero e duro e lievito di birra, a lunga lievitazione, con una maturazione tra le 24 e le 48 ore. Per condirla ha scelto Vastedda della Valle del Belìce Dop, asparago sovrano, guanciale di Suino nero dei Nebrodi e mandorle siciliane.

Alessandro Tomasella del ristorante-pizzeria “Margherita” di Caltanissetta proporrà la sua “Pizza con pesto Nisseno”: Vastedda della Valle del Belice Dop, pesto alla Nissena e mandorle tostate su un impasto di farina di Maiorca e Russello e lievito di birra. 

“La ruota del carretto siciliano” è la pizza firmata da Alessio Mataffesi della pizzeria “Traminer” a Barcellona Pozzo di Gotto (Me). La realizza con farina di Timilia e di grano tenero dei monti Iblei, Vastedda della Valle del Belice Dop, mozzarella siciliana, carpaccio di vacca Cinisara, pomodoro datterino di Scicli Dop, mandorle di Noto, miele di mandarino da Ape Nera sicula e Zucchine biologiche.

Silvio Castagna della pizzeria “Da Carlo” di Pergusa (En) ha creato “La Trinacria”. La sua pizza non è rotonda, ma ricorda il profilo della Sicilia. L’impasto è realizzato con farina di Tumminia e Maiorca più lievito madre. Sopra Vastedda della Valle del Belìce Dop, cipolletta, pomodorini di Pachino, lardo di suino Nero dei Nebrodi. 

Nella sua “Zagara Bianca”, Francesco Mannina di “Agriturismo Vultaggio”a Trapani utilizza farina biologica del Simeto, farina bio integrale di Tumminia, lievito di birra e lievito madre. La Vastedda della Valle del Belìce Dop è accoppiata a coppa di maialino nero dei Nebrodi, limone, rucola e olio di propria produzione.

Pippo Cangemi del “Charleston” di Canicattini Bagni (Sr) punta su “Ianiattini” dove con Vastedda della Valle del Belìce Dop troviamo Pomodori, mozzarella siciliana, salsiccia locale e zucchina trifolata. L’impasto è di farina di Tummina più lievito di birra, la maturazione dura 72 ore.

“Piacere nostro” infine la pizza ideata da Fabio Putrino di “Osteria Pane, Olio e Sale” a Mascalucia (Ct): Vastedda della Valle del Belice Dop, verdura maritata etnea, olio EVO Nocellara etnea, lardo di Suino dei Nebrodi, cipollotti freschi su un impasto di Farine miste di tipo 1, Timilia e Russello bio più lievito di birra.

A decidere sarà una giuria composta da esperti di enogastronomia: Licia Granello (La Repubblica, presidente), Marco Sciarrini (Ministero delle politiche agricole), Rosario Gugliotta (presidente Slow Food Sicilia), Maria Cacialli (pizzeria La Figlia del Presidente a Napoli), Marina Alaimo (Il Mattino), Vincenzo D’Antonio (Italia a tavola), Mauro Ricci (Onaf), Massimo Todaro (presidente del Consorzio di Tutela della Vastedda della Valle del Belìce Dop), Salvatore Gurrieri (Trazzere del Gusto).

Quattro i premi che saranno assegnati, le “creazioni” firmate da questi pizzaioli saranno inserite nei menu “Sicilia in Pizza: la Vastedda della Valle del Belice Dop sposa la pizza” dei locali aderenti, già una settantina. Ogni pizzeria potrà inoltre personalizzare il menu con altre pizze.